tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

martedì 11 settembre 2012

Estate 2012

Ho provato tante sere a mettermi davanti a questa pagina bianca per riempirla di pensieri e di sensazioni che non sempre riesco a mandare giù.
Poi per la pigrizia e per la voglia di non ripensarci su ho chiuso tutto e rimandato a domani.
Ma sono arrivato a questo punto, alla fine dell'estate, in cui bisogna tirare un po' le somme: coi conti non ci so fare granché ma sembra abbastanza evidente che non ci siamo.
Tutto il bello dei giorni di maggio e giugno se n'è andato, come se appartenesse ad un'altra vita, ad un'altra era.
Credo che la causa di questo sia M.
Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi, troppo carino, troppo affabile. E anche M, come fece Lui diverso tempo fa, ha dato per scontato il fatto che fossimo insieme.
Un giorno, di punto in banco, mi dice che 'stiamo insieme,vero?'. E io cosa posso fare se non dire di si a quel  bel ragazzotto.
In questo modo sembra una cosa scontata, stiamo insieme così come fosse naturale. Col cazzo, stare insieme vuol dire avere dei diritti e dei doveri nei confronti dell'altro. Che poi diventano in ogni caso diritti di tutti e doveri miei, ma questa è la mia triste storia.
Tutto è iniziato ad aprile.
Poi è arrivata l'estate, il primo weekend insieme. Semplicemente stupendo.
Poi i miei esami, e sono andati veramente bene.
Poi i 5 giorni al mare. E sono iniziati i guai.
Forse è stato lì che ho iniziato a pensare al fatto che forse potremmo non andarci reciprocamente bene.
Abitudini diverse, diversi modi di pensare, e banalmente, anche di passare il tempo.
E poi quella tremenda sensazione di essere di troppo che a volte si insinua tra di noi.
Poi è stato il momento del suo compleanno.
Ha voluto (spero non dovuto) passare la serata con me, nonostante la cifra fosse significativa.
Trent'anni si compiono una volta sola.
E lì sentivo che in lui c'era qualcosa di diverso. Qualcosa nel ragazzo che mi ha fatto innamorare non c'era più.
La dolcezza, l'attenzione nei miei riguardi, un tempo sempre presente, era stata confinata ai brevi momenti prima di fare l'amore.
Poi sono stato al mare, con i miei.
Pochi messaggi, ma sempre pieni d'amore. Ho sperato che quel tipo un po' strano fosse ritornato da me, sembrava ritornato quello di un tempo.
E al mio ritorno, nulla di tutto ciò.
Lui non c'è più.
Ci vedevamo così spesso un tempo, che alla fine non sapevamo più cosa dirci, non che ce ne fosse bisogno.
Ora invece un paio di volte a settimana, quando va bene, ed ogni volta lo stesso rituale: drink o cena sua, poi  a scopare. Anche il sesso è diverso. Sento che facciamo l'amore, quei momenti lì sono gli unici che ci tengono vicini. Ma c'è qualcosa di diverso, che ancora non riesco a capire.
Io lo so che gli piace il cazzo, è una cosa che ho capito subito, e anche lui stesso l'ha ammesso. Solo che da un paio di mesi a questa parte non gli piace più. O forse, e anche peggio, non gli piace il mio.
Non riesco a capire se se la fa con qualcun altro o qualcun altra. A volte lo spero, così almeno capisco dov'è il problema e la smetto di farmi male.
Mi ha chiesto del futuro quel giorno, e io lo voglio ancora un futuro con lui. Solo devo capire se vuole farne parte anche lui.
E poi ci sono i discorsi e le frasi lasciate a metà, e quella stronzata galattica del fatto che lui non mente, lui omette.
Insomma, mi sono fidato di nuovo, anche se lo sapevo che avrei dovuto fare con calma, e ora mi ritrovo qui come un coglione a stare male, e a pensare ogni volta che facciamo l'amore che potrebbe essere l'ultima.
Credevo che la lezione che mi aveva impartito l'Altro sarebbe bastata per anni, invece non è durata che pochi mesi.
L'ho rivisto. Alla fine siamo diventati amici per davvero. Con lui almeno posso sfogarmi.
Nei miei momenti bui, per far fronte alla tristezza e alla solitudine, ho anche ricontattato alcuno vecchie conoscenze. Ho rivisto G, siamo andati in motel.
Credevo avrebbe fatto molto male tradire il mio uomo, invece la cosa è andata abbastanza tranquilla. Non ho quasi avuto rimorso. 'Perché tanto l'ha fatto anche lui di sicuro'.
Ho rivisto anche M qualche giorno fa. M che conosco da più di un anno.
Avevo smesso di vederlo quando ho iniziato a frequentare il mio attuale fidanzato, sparendo grosso modo da un giorno all'altro. Certo, lui non mi ha mai cercato, ma mi dispiaceva un po'. Dopotutto andare da lui è stata una cosa che mi ha tenuto in vita per diversi mesi. Mi piaceva.
Nel rivederlo, l'altra sera, mi sono ritrovato davanti un uomo vecchio, abbastanza sfiduciato e pure un po' stanco. Mi ha fatto quasi tristezza.
E ho iniziato a rimuginare.
Alla fine, nonostante i mille tentativi e le diverse esperienze, sono sempre il solito io, alla disperata ricerca di attenzioni e di affetto, puttanello quanto basta, forse poco o forse troppo fedele.
E come al solito, non sono riuscito ancora a farmi una vita mia, e mi trovo dopo mesi di frequentazione a capire che sto vivendo la sua. Ai suoi occhi non conto praticamente nulla, sono solo un'abitudine.
E la cosa peggiore è che da qui non so come uscire.
Perchè in effetti un modo per uscirne non esiste, potrei scappare in capo al mondo e ne sentirei la mancanza, potrei mollarlo, e troverei un altro che sarebbe identico a lui, mi amerebbe per qualche tempo per poi lasciarmi in attesa anche di un semplice messaggio per ore.
Una cosa è certa: se dovesse finire, farei anche io come l'Altro, farei delle gran scopate senza preoccuparmi minimamente di conoscere qualsiasi dettaglio vada oltre il nome.
Sarà la febbre, che mi ha tenuto compagnia in questi giorni, sarà il fatto che dovrei studiare ma non ne ho voglia... Ma in questi giorni sono veramente sotto.

venerdì 27 luglio 2012

Luglio

Che i nodi vengono al pettine, mia madre me l'aveva insegnato fin da piccolo.
Sapevo che sarebbe arrivato un momento come questo, il momento di fare i conti.
Ed è proprio come temevo: cercando di tenere vicini tutti, non sono riuscito a salvare nessuno.
Ho solo cercato di essere felice, e lo sono stato davvero tanto. Il merito è tutto di M, è stato lui a farmi conoscere il piacere di vivere, la gioia di aprire gli occhi la mattina.
Ma non potevo certo spiegare che era lui a farmi così tanto bene, così ho iniziato ad omettere, ad allontanarmi da tutti quanti.
E mi ritrovo a fine luglio, finiti gli esami, a non sapere quasi cosa fare delle mie giornate, a non sapere come fare per farmi passare questo stato di pseudo-depressione.
Marghe oramai non vuole nemmeno più vedermi, e questa volta credo sia definitiva. Non me lo merito, in questi giorni di studio ho cercato di non disturbare. O forse ho cercato di sfruttare il fatto che fosse impegnata per non doverla cercare. Non lo so, la mente quando c'è qualcosa che non va comincia a costruire e a viaggiare nella fantasia, così non riesci più a capire se davvero è colpa tua.
Il risultato è che il rapporto che avevamo non c'è più.
Ho sempre avuto la sensazione di essere tremendo come amico. E in effetti è così, ma non lo faccio con cattiveria. Non uso le persone, contrariamente a quanto pensano loro. Io solo ho bisogno di prendere ciascuno a piccole dosi. E ciascuno nel momento giusto. Questo discorso forse è assurdo, nel senso che un amico vero dovrebbe sempre essere reperibile, dovrebbe avere un telefono rosso accanto al letto dedicato alle circostanze di un certo tipo. Ma io non sono un vero amico.
Lo sono stato per qualcuno, che è stato prontamente deluso, qualcuno lo è stato per me, e ne sono stato deluso io.
Poi ho iniziato a frequentare un certo tipo di persone, e gli amici non sono serviti più, rendevano solo tutto più difficile. Anche perchè non avrei potuto fare altro che lamentarmi. E conosco molto bene il fastidio che provoca una persona che ti rovescia addosso i suoi problemi esistenziali: se hai un periodo in cui sei triste ci sta che me lo vieni a raccontare e io sono il primo a starti a sentire, ma se il periodo dura settimane, mesi, addirittura dieci anni, significa che sei una persona che deve rivedere il suo modo di vivere, evidentemente c'è qualcosa che non va. E non me ne può volere se la ignoro per settimane. Raccontami qualcosa di nuovo, dimmi che stai provandoci almeno ad essere felice.
Perciò, onde evitare di comportarmi così con qualcuno, le mie pare me le tengo per me.. E per il mio blog, in cui vanno a finire tutti i miei pensieri. Qui se non altro, se uno non ha voglia di sentirli chiude la finestra e amici come prima.
Con M va a fasi alterne. Dopo quel cambiamento brusco che ha avuto qualche tempo fa, la situazione si è stabilizzata. Mi son detto che alla fine stare male non serve, e mi sono convinto che in effetti le cose vanno prese con la spontaneità con cui arrivano, senza pensare che dietro ad un gesto ci sia per forza qualcosa di losco o comunque qualche prezzo da pagare.
Mi piace, continua a piacermi. Anche se fare l'amore non è sempre bello. C'è qualcosa che non va, forse c'è a volte un po' meno sintonia, il che stride con i bei momenti che abbiamo passato.
Domani partiamo, ritorniamo in toscana per 4 o 5 giorni. Non ero molto convinto di questo viaggetto. Pensavo a qualcosa di più "divertente" per quest'estate, tipo viaggio con gli "amici". Mancando questi si sarebbe trasformato in un viaggio con.
In ogni caso, mi piace andare in giro con M, e per questo mi sarebbe piaciuto andare a vedere qualcosa di nuovo insieme, o andare al mare i qualche posto più particolare. Però fa niente, in così poco tempo sarebbe stato impossibile fare diversamente. Magari a settembre, se riesco a trovare qualche posto da rapinare.
I dubbi si fanno un po' pressanti. Non so se sia giusta la nostra relazione, forse abbiamo interessi diversi, o siamo persone troppo diverse.
Ne ho parlato con l'Altro.
Perchè l'Altro, dopo avergli fatto il funerale qualche settimana fa, è rispuntato. E' rispuntato tutto nuovo.
A suo dire ora siamo amici.. Francamente credo sia un po' solo e allora vado bene anche io. Sicuro è che non si tromba più, me l'ha fatto capire già tempo fa e l'ha ribadito ieri.
Apparentemente senza cazzo non dovrebbe rappresentare più nulla per me, ma è stato così decisivo l'incontro con lui che sono disposto anche a sopportare questa nuova umiliazione, nella speranza di riuscire a mitigare alcuni aspetti del mio carattere conoscendo e imitando il suo.
Ieri siamo rimasti al telefono per trenta minuti. E abbiamo parlato.
Gli ho raccontato di M, gli ho detto dei dubbi e del resto. E' utile parlare con lui, la sua freddezza aiuta a frenare l'impulsività dei miei sentimenti e a fare ordine.
Forse in questa salsa riesco a digerirlo, sicuramente rimanendo fuori dal letto la situazione è più gestibile.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrei potuto parlare con l'Altro senza quella sensazione di voler morire da un momento all'altro per stare meno male. Cazzo se mi ha fatto male.
Pazienza, mi ha insegnato molto.
Ma anche lui è lontano, e in questa malefica estate, come in tutte le altre della mia vita, mi ritrovo a compatire un po' la mia solitudine.
Se solo fossi capace di dosare le cose...
Domani inizia la prima vacanza "vera" dell'estate, e la prima vacanza "vera" in coppia. Speriamo di ritornare a casa come fidanzati e non come ex.
Buone vacanze.

domenica 1 luglio 2012

La Luna

Eppure non sono sempre stato così.
Intendo dire che ho iniziato a non fidarmi più di niente e di nessuno quando mi sono iscritto per la prima volta in quella maledetta chat da cui poi è iniziato tutto.
Prima c'ero io. C'era Lui.
C'erano anche altri soggetti, chi più o chi meno avevano tutti un ruolo nel mio gioco.
Ma il gioco era solo mio, ero io il centro di tutto quanto. Io a scegliere come quando e con chi.
Poi ho conosciuto le persone sbagliate, quelle con cui vorresti passare un po' di tempo anche fuori dal letto.
E sono iniziati i dubbi, le amarezze, l'ansia di non sapere e di non potersi fidare, la triste impressione di essere usati...
Sono cambiato.
Anche con M funziona così.
Mi ama, così dice. E io ci credo anche, tutti a modo nostro possiamo amare, resta solo da definire quale sia il modo.
Eppure c'è qualcosa che non mi torna. Ci sono delle zone d'ombra, ho l'impressione che a volte cerchi proprio di sviare la faccenda e lasciar perdere la conversazione.
Ma allora mi chiedo: se trombiamo abbastanza bene, se ci vediamo abbastanza spesso, se comunque le cose vanno bene, che senso ha stare insieme? Ha sollevato lui la faccenda quella sera.
Arriva un messaggio "Ma noi stiamo insieme?".
E io che ne so? Per me si può fare, scopo solo con te, mi piaci, ti trovo interessante, perchè dirti no...
Ma allora perchè giorni, settimane dopo, te ne esci con stronzate tipo la tua ex, che vi vedete, che uscite.
Non me ne importa un cazzo, o meglio non me ne importerebbe se non fossimo insieme. Ma lo siamo perchè l'hai deciso tu!!!
Gli \ le ex non dovrebbero esistere. O meglio dovrebbero esistere nel momento in cui si trovano qualcun altro e i rapporti con il rispettivo ex si chiudono del tutto. Non si può rimanere amici, vuol dire che i presupposti per una relazione non ci sono mai stati.
Probabilmente sono io che ho una visione bella distorta del mondo, in cui se si sta insieme lo si fa per davvero.
E quella riflessione del cazzo, "va beh, non importa se va male, l'importante è aver trascorso dei bei momenti". Se pensi così del nostro rapporto forse c'è qualcosa che non va in partenza.
A istinto non ho mai sbagliato, ho cercato di non seguirlo quando ero sotto per l'Altro, ma le sensazioni erano giuste.
E anche adesso, nonostante ci stia benissimo con M, nonostante il fatto che quando facciamo l'amore non c'è niente che mi possa far pensare male di lui, non riesco a fidarmi del tutto.
E il sabato sera spengo il telefono e rimango in casa, a farmi un sacco di menate.
Basterebbe così poco.. Basterebbe essere sinceri in ogni cosa, da quando si aprono gli occhi la mattina a quando si ricomincia a dormire la notte.
Io ora vivo così.
Ho sentito una canzone alla radio l'altro giorno, un prodotto dei nostri giorni. A parte la musica un po' scopiazzata da altre canzoni dello stesso cantante, sono rimasto colpito da un concetto che forse è banale, ma non ci avevo mai pensato: alla fine tutta la bellezza della luna è la luce del sole riflessa.
Ed è bella come cosa, e la sento un po' mia.
Sono di quelli che da soli non valgono poi tanto, hanno bisogno di qualcuno che li faccia splendere.
M amore mio... Amami quanto ti amo e non farmi stare così.

domenica 17 giugno 2012

Dove Cotton Dry

L'ho fatto di nuovo..
Mi sono lasciato trasportare dalla pigrizia e dalla mia stupida convinzione di poter rimandare a domani le cose e ho smesso di scrivere.
Così ora non so nemmeno da che parte cominciare.
E non mi riferisco solo al fatto di non sapere cosa scrivere, intendo dire che non so cosa ho combinato e non so come questo ultimo mese sia passato senza che me ne accorgessi.
M.
Il nuovo ragazzo si chiama M. Dato che la moltitudine di M che c'è stata in passato è stata messa alla porta senza mezzi termini, d'ora in poi ci sarà un solo M.
Mi ha portato al mare.
Giorni e giorni a messaggini appiccicosi, sere intense di baci, dolcezze e sesso in macchina, e poi il mare. Non me l'aspettavo, specialmente dopo l'esperienza con l'Altro.
Ma M non è l'Altro, non c'entra nulla e a volte me ne dimentico.
Siamo andati a torre del lago... Non per i racconti fantastici, non per le orge selvagge.
Solo per stare insieme.
Siamo piuttosto ingenui, nonostante i suoi trent'anni ha ancora un che di fanciullesco a volte.
Ma mi piace così.
In ogni caso sono stati due giorni bellissimi, abbiamo fatto l'amore ininterrottamente dentro e fuori dal letto, si può dire che siamo stati davvero bene.
Il posto in sè non è quello che mi aspettavo, solo poi mi hanno spiegato che ci sono stati diversi problemi e che insomma, al di là di qualche attempato signore in cerca di compagnia e qualche fenomeno da baraccone, è rimasto poco di quello che c'era un tempo.
Ho capito che quando stai con qualcuno, la cosa più bella che c'è è svegliarsi la mattina e volersi ancora bene, e, come la notte prima, rifare l'amore.
Poi giovedì me lo sono portato al concerto di Madonna.
Non è il tipo, sapevo che si sarebbe rotto le palle, è così in effetti è stato. O meglio, siamo rimasti tutta la sera abbracciati, a limonare, a stuzzicarci e anche a tenerci semplicemente la mano.
Alla fine perciò è stata anche una bella serata.. E in ogni caso lo show mi è piaciuto parecchio, la vecchia gallinazza ci sa ancora fare, e bene.
Ho pensato però a come sarebbe stato bello andarci con i miei amici. Anche loro c'erano, in altri settori dello stadio, ma c'erano. E a tutti è piaciuto, quindi credo che sarebbe stato bellissimo stare tutti insieme sul prato, dove ero io, a fare i cretini.
E mi è dispiaciuto.
Voglio bene a M, non si discute. Ma forse avrei preferito essere con loro, piuttosto che con lui.
Da lì ovviamente ho iniziato a menarmi un pippone che dura da giorni..
Forse il nostro rapporto non va bene, forse i presupposti non ci sono. Ci sono cose di lui che non conosco, e cose che temo di conoscere fin troppo.
Stiamo bene davvero quando siamo insieme, e quando non c'è mi manca. Eppure non riesco a lasciarmi andare al cento per cento, vivo nella perenne convinzione della fragilità della nostra relazione.
E non riesco a capire perchè. Ho provato a pensare all'affinità sessuale..
E lì problemi non ce ne sono, facciamo bene l'amore, forse manca qualcosa sul versante delle porcate, ma le sacrifico volentieri con la "parità di ruoli" che c'è tra noi: non è come qualche tempo fa quando io facevo fondamentalmente il passivo, facendomi fottere come non mai, e mi piaceva di brutto farlo; ora c'è la ricerca del piacere reciproco in maniera del tutto diversa, tanto che anche io non la so descrivere. Fisicamente mi piace un sacco, avere il suo corpo addosso mi piace un sacco, penetrarlo mi piace un sacco e farmi penetrare mi piace un sacco.
Se non mi conoscessi direi che c'è tutto, ma, conoscendomi bene, sento che manca qualcosa. Magari un po' di maturazione nel rapporto, o solo un pizzico di magia.
Ho i miei maledetti ventidue anni che stanno scappando via, e non voglio sprecarne nemmeno un minuto.
Finalmente, dopo due mesi, ho rivisto l'Altro.
Dovevo raccontargli di M e volevo vederlo davvero.
Ma stavolta entrando in casa ho visto un ragazzo stanco, un po' annoiato e pure fuori forma. Con un colore di capelli tra l'altro assolutamente sbagliato.. "E' il mio ragazzo che fa il parrucchiere" mi ha risposto.
Si ma i capelli sono i tuoi, te li porti in giro te.
L'ho trovato cambiato, e soprattutto lontanissimo da me. Una lontananza che non mi ha dato tristezza o sconforto come un tempo, una lontananza che mi ha dato sicurezza.
Come le ultime volte non aveva voglia di scoparmi, si è inventato di nuovo la storia dell'ultimo preservativo e pur di non fare nulla si è lasciato scopare.
Nonostante mi avesse giurato di non aver mai dato il culo a nessuno, aveva una certa dimestichezza con il ruolo..
Non ci ho mai creduto insomma, come a tutte le altre cose.
E sono rimasto deluso. Deluso su più fronti, credevo di trovare la persona che ho conosciuto qualche mese fa, che mi aveva fatto perdere la testa, che mi aveva rovinato settimane e settimane, e invece ho trovato i resti di una persona che non sapendo cosa fare si tromba un ragazzetto diverso ogni sera. Con un fidanzato, a suo dire, a cui vuole bene.
Alla fine insomma, ho avuto quello che volevo.. Un addio senza scene teatrali e pianti disperati.
Un saluto silenzioso, del tipo " beh ho un po' da fare in sto periodo". Io ho gli esami, quindi sono davvero impegnato, devo mettermi a studiare e pure molto forte.
Ma non so se vorrei rivederlo. A prescindere dal fatto che non mi cercherà più e io farò altrettanto.
Mi sono sentito leggero ritornando a casa, come svuotato.
Questa volta ogni ricordo l'ho lasciato annegare senza tendere la mano:
tutte le umiliazioni,
le notti insonni,
le albe tristi,
quella mano che mi sfiorava appena il volto nella notte,
il suo odore,
i suoi pranzi pronti,
la vacanza promessa e mai fatta,
la multa in treno,
i soldi spesi,
il bar del pazzo,
i messaggi monosillabici,
il tempo perso,
il divano rosso,
i vigili del fuoco,
la suoneria del whatsapp,
la paura nel leggere un suo messaggio,
le cinque lettere del suo nome.
Ho tenuto il calendario, dopotutto è bello.
E il deodorante, che è lo stesso che usava Lui.
In autostrada la panda con i finestrini abbassati, il vento tiepido nei capelli, il sole sulle vigne, poi sull'aeroporto e infine sui capannoni prima di milano, l'odore di primavera e di aria calda, tutto mi riportava ad una sensazione di tanto tempo fa.
Quella di essere libero.

giovedì 24 maggio 2012

Decisioni

Così ho deciso.. Lo lascio del tutto e definitivamente.
Ci siamo visti quella sera, dopo la piscina.
Nonostante non abbia fatto nulla per cercare di nascondere le mie intenzioni, Lui non aveva intuito cosa sarebbe successo. O forse non ci credeva.
Siamo rimasti abbracciati per un po', in silenzio.
Ogni secondo era un centimetro di distanza in più tra noi.
"Nano non mi vuoi più".."Hai ragione, non ti voglio più"
E di nuovo silenzio. E mi ha riportato davanti a casa, senza una parola, senza un gesto.
E poi mi ha cercato, dopo due giorni di silenzio, un messaggio, poi un altro e un altro ancora, e poi le telefonate.
Ero quasi sempre con il nuovo ragazzo, non potevo rispondere se non in maniera evasiva.
E' brutto constatare quanto poco sia rimasto di quel sentimento che mi ha sconvolto la vita tempo fa.
Ci siamo sentiti anche poco fa. Dice che gli manco, chiede quando ci vediamo.
Ma vederci per cosa mi verrebbe da chiedergli. Però rispondo solo che va bene, vediamoci. Quando non lo so, ma vediamoci.
So che fa male, non ho mai provato sulla mia pelle il dolore di essere lasciati ma so quanto può far male l'abbandono.
Oggi era il compleanno dell'Altro.
Dopo due mesi che non ci vediamo, se ci sono io non c'è lui e vice versa (suoi pacchi esclusi), mi ha mandato un messaggio, diciamo un messaggio evasivo, di quelli che è solito mandare per dire che è meglio non vedersi più.
Questa volta l'avrei lasciato andare, me ne sono fatto una ragione ormai.
Ma la mia sfrenata passione per le cause perse, le storie impossibili e per il melodramma mi hanno impedito di stare zito e buono e fare finta di niente.
Ho scritto credo il più bel messaggio d'amore e d'addio che sia mai stato composto. Ho toccato tutti i temi cari della mia poesia, ovvero l'affetto che provo per lui, il dispiacere per essere stato messo da parte un'altra volta...
Ma questa volta la malinconia delle mie parole era lucida, ho quasi avuto paura di me stesso.
Ha dovuto rispondere con la coda tra le gambe un'altra volta. Non ha più quell'effetto devastante che aveva su di me fino a qualche settimana fa.
E mi sento invincibile, sapendo di poter tenere testa ai sentimenti che provo per lui. O che provavo, devo vederlo per capire.
E poi è stato anche il turno di M.
Oggi è giovedì, come ogni giovedì dei mesi scorsi fino al mese scorso, gli ho scritto io, approfittando del fatto che il nuovo ragazzo è via questa settimana.
"Hey man, stasera ci sei?"
Dopotutto un tempo mi piaceva un sacco e ci siamo fatti del buon sesso..
Ha fatto un po' di storie, nel senso che ha rimandato la decisione alla serata.
Io purtroppo in questi giorni non sto bene, credo che il signore abbia voluto punirmi per la mia zoccolaggine: mal di testa fisso dopo le 5 del pomeriggio, stomaco aggrovigliato dall'ora di pranzo e una deliziosa colonia di herpes sotto il naso.
Ho proposto di vederci senza fare nulla, anche solo per parlare un po'. Avevo intenzione di raccontargli del nuovo ragazzo.
Ha risposto che sarebbe stato meglio vedersi la prossima settimana, in modo da poter anche andare agli allenamenti.
Solo che io ci sono oggi. E oggi tiro giù la saracinesca per lui.
Non ci vedremo più probabilmente, giovedì prossimo sono via col nuovo ragazzo, quello dopo ancora chi lo sa...
Sto cambiando un po' di cose, sto facendo ordine.
Forse anche troppo ordine. E le persone non capiscono.
Non vedo Marghe da settimane. E' arrabbiata, lo capisco dai suoi messaggi.
Ma non dico nulla.
Alla fine non avrebbe senso dirle una stronzata.
O tutta la verità o tutta un'omissione. E siccome la verità ho giurato di portarmela con me per sempre la scelta è semplice.
Ho realizzato in questi giorni che sono davvero solo.
Addirittura più di quanto credevo. Più di quanto credevo di poter sopportare.
Prima o poi il nuovo ragazzo passerà, non sarà più nuovo.
E allora cosa sarà di me?
Ci sarà ancora qualcuno che si ricorderà di me e che sarà disposto a vedermi anche con l'herpes?
Sono una persona riservata, è vero. Il fatto poi di essere come sono non aiuta.
Un sacco di bugie, un sacco di mezze verità, la gente non mi capisce più, non mi crede e alla fine mi lascia andare.
Un amica mi ha detto che ho un'aria aristocratica, termine usato con l'accezione di spocchiosa.
Beh, forse a vedermi così, in giro, posso sembrare uno con la puzza sotto il naso. Probabilmente in quel momento sto pensado all'Altro, al nuovo ragazzo, all'uni che va e non va...
Ma sto solo pensando un po' a me stesso, sto cercando di stare bene.
E mi rifiuto di credere che sia una cosa sbagliata, anche se ciò comporta il dover lasciare da parte per un po' le persone che, per quanto care, non possono sapere e capire la verità.
P.S. Buon compleanno pisellone!

martedì 15 maggio 2012

V Settimana

Credo che alla base di tutto ci sia la mia fragilità.
Per qualche tempo mi lascia in pace, e inizio a stare bene, poi eccola che ritorna all'improvviso, riaccesa da immagini che mi capita di vedere in giro.
Oggi in treno c'era un ragazzo. Un bel ragazzo in verità, e soprattutto un ragazzo affascinante.
Una polo di un colore che su un altra persona avrebbe fatto ridere, su di lui aveva tutt'un altro effetto, sembrava volesse ostentare il suo fascino.
Occhiali da sole, molto scuri e piuttosto grossi, coprivano gran parte del volto, lasciando però scoperto il naso.
Un bel naso, dritto, grosso ma non troppo e con una bella forma.
Siccome sono maiale per natura, so che un bel naso implica la maggior parte delle volte un bell'uccello, specialmente se le mani del soggetto rispettano alcuni criteri che ho potuto definire con l'esperienza.
Inutile dire che rispettava tutto quanto alla lettera.
Sulle braccia, poi, un paio di tatuaggi, uno sull'avambraccio e uno sul bicipite, che affiorava appena dalla manica.
Aveva un comportamento strano. Entrambi eravamo in piedi, vicini alla porta, e spostandomi qua e la per lasciar passare la gente, mi mettevo in modo da averlo sempre a tiro.
Ascoltava l'ipod a volume alto, potevo sentire appena il ritmo della musica, sottolineato anche dal suo piede destro che batteva a tempo per terra.
Ci siamo guardati, pur non avendolo mai fissato, intuivo che mi guardava.
Ho pensato per un attimo a come dev'essere poter abbordare qualcuno in una soluzione così insolita.
Mi sono eccitato.
Ma poi è arrivato il pensiero del nuovo ragazzo.
Con lui è ancora tutto bellissimo, siamo al punto che ogni volta che facciamo l'amore, che scopriamo qualcosa in più di noi e dei nostri corpi, ci sentiamo felici e l'uno parte dell'altro.
E lui non mi mente, lo vedo che è sincero, sia quando ci guardiamo negli occhi, sia quando mi scrive un messaggio.
Siamo felici, stiamo davvero bene insieme.
Ma ho paura.
Ho paura di perderlo, ho paura di dovermi trovare da un giorno all'altro a dovermi ricredere, un'altra volta.
E questo perchè l'Altro mi ha fatto troppo male.
Stiamo provando a vederci da un paio di settimane.
Non mi riempie di entusiasmo la cosa, ho un po' paura di vederlo. Potrebbe riaccendersi tutto quel sentimento che sono riuscito a mettere da parte, e non sarebbe giusto nei confronti del ragazzo.
E, in ogni caso, o perchè dico una palla io o perchè lui si inventa mille storie, non  si riesce a vederci.
La cosa più divertente è successa l'altro giorno: mi scrive se vado da lui per la sera, rispondo che non ci sono e lui rilancia per venerdì sera. Rifiuto subito, la sera non è proprio più possibile scomodarmi.
Poi mi cerca, mi telefona un giorno, parliamo.
Mi dice che sabato di giorno potrebbe esserci, ma fino ad una cert'ora, perchè poi sarebbe dovuto andare dal suo "ragazzo". Gli rispondo che va bene, di risentirci.
Io non l'ho cercato, l'ha fatto lui. Mi chiede, nonostante sapesse già la risposta, di raggiungerlo per la sera di venerdì. Declino di nuovo e rilancio per il sabato.
Nessuna risposta. La sera tardi, poi, mi risponde scrivendo che purtroppo non avrebbe potuto lui sabato mattina.
Non ho neanche risposto.
E sabato sera, inspiegabilmente, arriva la telefonata. Come stai, che fai...
Solite banalità.
In sostanza gli chiedo se è in macchina per andare dal suo uomo e mi dice con un tono piuttosto seccato che avrebbe lavorato la sera.
Questa è l'ennesima prova del fatto che mi dice una valanga di cazzate. Dice e si contraddice, c'è e poi non c'è, ci vediamo e poi non ci vediamo.
Mi sono rotto il cazzo insomma.
All'altro continuo a voler bene in qualche modo. Non è cattivo, solo forse un po' troppo solo da troppo tempo.
E francamente credo che andare a dormire da solo di notte, in una casa vuota, sia quanto meno triste.
Ma è solo una mia supposizione, potrei sbagliarmi e non di poco.
Poi è stato il turno di M.
Mi arriva un messaggio. "Ma quindi non ci vediamo più..."
Rispondo meravigliato per il fatto che è vivo. Non ci vediamo da un mese, e probabilmente non ci vedremo per un po'. Mi sono rotto le palle di correre dietro alle persone, in particolar modo a chi non se lo merita.
Ci si vuole in due per certe cose, se devo essere sempre io a starti a culo allora vuol dire che forse non ti interesso poi tanto.
Così lo lascio perdere un altro po'.
Con il nuovo ragazzo non c'è amante che tenga, mi piace un sacco.
E poi 'è Lui.
Ha intuito che lo bidono di proposito. O meglio che non faccio nulla per evitare di bidonarlo. Ogni mio mal di testa diventa forte forte e non ci vediamo, ogni appuntamento ipotetico con i miei amici diventa certo e non si riesce ad incontrarci.
E ha capito anche che c'è qualcun'altro. Me lo chiede con insistenza e inizia a chiedere cosa ho fatto le sere precedenti, sperando che io mi tradisca. Ma è un gioco che ho inventato io, sono praticamente imbattibile.
Devo lasciarlo definitivamente, per il suo bene.
Credo che mi voglia davvero tanto bene, ma è tardi, non c'è più quel sentimento che ci teneva uniti tempo fa, quando stavamo bene. Per me lui è una persona cara, che in quanto tale non riesco a lasciare andare definitivamente.
Ho ancora pochi anni prima di diventare come lui, me li voglio godere al massimo, senza dover dire grazie e scusa a nessuno.

martedì 8 maggio 2012

IV Settimana

Ci sono persone, quelli come me, che per rendersi conto di essere vive, hanno bisogno di mettere i piedi su di una mina e saltare per aria con una gran botto.
E allora ti scatta dentro qualcosa e ti viene la necessità di fare tutte quelle cose che hai messo da parte, di fare ordine.
Così l'altro giorno, dopo due giorni di silenzio da parte mia e di muso lungo da parte sua, ho preso il telefono e ho chiamato Lui per dirgli tutto.. O quasi.
Ho spiegato le mie ragioni, non potevo certo ammettere di aver conosciuto il nuovo ragazzo, ma ho detto fondamentalmente la verità e quello che sento.
Che con Lui non ci sto più bene da un po', che sono praticamente sicuro di non amarlo più, che non ho nemmeno voglia di scoparci, che secondo me le cose non sono mai ritornate a posto dopo averlo beccato.
E Lui niente.
Non diceva niente se non che gli dispiace e che non sa se ce la farà a stare senza di me.
E poi due giorni di silenzio.
Allora io mi dico: sono io che lo sto mollando, e fin qui siamo tutto d'accordo, ma che da un giorno all'altro gli sia già passata tutta questa dipendenza da me proprio non mi sembra possibile.
Quasi sicuramente questo fatto è attribuibile alla "sporchezza"  della mia coscienza, se mi avesse mollato lui avrei avuto un discreto elenco di soggetti con cui consolarmi.
Resta il fatto che non mi fido di Lui.
Credo che lasciarlo sia la cosa migliore da fare e fondamentalmente l'unica.
Con il nuovo ragazzo sto bene, sto bene di brutto.
Solo, non so quanto possa durare e non so se approfondendo il rapporto tra noi le cose possano migliorare o degenerare.
Finora è tutto bello, ma basterebbe un nulla e potremmo implodere.
Da quel che so siamo abbastanza simili: per la serie "dagli amici mi guardi dio, che dai nemici ci penso io".
Cerchiamo l'uno nell'altro una specie di completamento. E funziona abbastanza bene.
Anche con Lui funzionava bene, ma poi non ho capito più nulla e ci siamo allontanati. Se penso a quanti può essersene fatti mi viene da star male. Di lui mi fidavo e ho fatto cose che non bisognerebbe fare se non con un moroso fisso e fedele.
Stasera ci incontreremo e non so cosa e come potrà concludersi l'incontro. E' una colossale incognita.
Con il nuovo ragazzo, che continuerò a chiamare nuovo ragazzo per non dover introdurre una nuova M tra i miei contatti, le cose vanno bene.
Quella sera in cui ci siamo salutati in malo modo è stata solo un episodio.
Mi vuole bene, mi cerca e si preoccupa per me. Forse anche troppo a volte, forse crede che io sia un po' stupidotto, e non mi dispiace che lo creda per ora. Ci sarà modo e maniera di dimostrargli il contrario.
Una cosa che mi piace tanto di lui è la sincerità. Con me lo è sempre, non gli importa di dirmi una cosa solo per farmi piacere. Come mi ha detto una volta, e come faccio io, piuttosto che dire una cazzata, omette.
E io ho bisogno di sincerità.
Ho bisogno di persone su cui poter contare, dopo che Lui, l'Altro, M e chissà quanti altri mi hanno detto un sacco di cazzate solo per farsi una scopata. E' un mondo un po' bugiardo, di cui certo faccio parte anche io, ma nel quale mi sento stretto.
Voglio essere libero di voler bene al nuovo ragazzo, voglio potergli dare tutto l'amore che merita.
E ce la sto facendo, grazie anche alle varie novità di questi giorni.
Ho sentito l'Altro di nuovo, oramai è più di un mese che non ci vediamo.
Dovevamo incontrarci ma è stato male. Forse questa volta per davvero.
Mi è dispiaciuto per lui, ma non avrei saputo davvero cosa fare e dire se ci fossi andato. Non ho più voglia di scopare a destra e a manca, ho solo voglia di stare con il nuovo meraviglioso ragazzo.
Abbiamo dei progetti, abbiamo già pensato a qualche gitarella da farci. Sarà difficile riuscire ad organizzare, l'università, mia madre, il suo lavoro e anche questo tempo pazzerello stanno remando contro, ma non me ne importa niente, sto seguendo un nuovo motto, basta volerlo e nulla è impossibile (tranne studiare).
Questa volta ce la sto facendo davvero a cambiare rotta.

giovedì 3 maggio 2012

Volere bene

Forse sono io il problema..
Sicuramente sono io il problema, perchè ogni volta sembra finire allo stesso modo.
E ogni volta mi dico che tutto fa esperienza, la prossima volta non ci caschi, vedrai...
Che magari poi non è niente, solo una serata un po' così, lui stanco per il lavoro, io stanco di non sapere cosa dire e cosa dire a Lui.
Ma dopo che viene, si spegne: non subito dopo, mi bacia, mi cerca, capisco che mi vuole.
E' l'ultimo momento, quello prima di scendere dalla macchina.
Quello a cui tengo di più.
Sono dell'idea che certe cose non vadano dette subito, meglio aspettare che passi la prima botta di sentimenti che annebbia la mente.
Con lui mi sono lasciato andare, ho risposto subito alla provocazione. Credendo di poter gestire la faccenda, ovviamente, ma senza rendermi conto che non è così. La prima sera lo credevo un ragazzo semplice, un po' innocente, praticamente un investimento senza rischio; già la seconda sera ho dovuto cambiare idea.
Fino a qualche mese fa avevo così tanto da dare al mondo, così tanta voglia di andare a testa alta e di spaccare tutto.. Ora non ne rimane praticamente niente.
Ho solo voglia di stare bene, di potermi innamorare.
Ho bisogno di innamorarmi, ho bisogno di svegliarmi la mattina e pensare a quacuno, di andare a dormire e coccolarmi con il pensiero di aver quel qualcuno vicino, anche se non fisicamente.
Ho provato ad andare in giro a scopare senza ritegno, e la cosa non è durata molto. Mi sono sentito stanco dopo una settimana. E tutto sommato non andava male, risparmiare così tanti sentimenti mi sfinisce meno che soffrire.
E poi ti capita quella maledetta persona, da cui non ti aspettavi nulla, di cui basta uno sguardo e non capisci più niente. Vedi che c'è qualche aspetto che non ti convince pienamente, ma non te ne frega poi tanto, perchè la visione d'insieme non stona. E' bello così.
Accetti anche cose che in condizioni normali ti darebbero fastidio: la prossima volta che ci vediamo andrà meglio.
E poi basta un lampo, un telefono che squilla e subito il dubbio si insinua.
E vorresti essere lontano, cerchi dentro di te la forza per dirti che non è niente, forse ti vuole davvero.
E non la riesci a mandare giù.
Così ti ritrovi davanti al pc, con l'umore sotto terra a pensare a tutte le cose belle che avete trascorso, nonostante vi conosciate da poco più di una settimana, per non sprofondare del tutto.
Domani vado dall'Altro.
O meglio forse ci vado, perchè non mi ha più risposto.
Non è più un problema.
Riesco a farmi trattare male da più amanti contemporaneamente, ma riesco a stare male solo per uno alla volta, e l'Altro ha già avuto la sua parte.
Non so cosa aspettarmi dall'incontro, forse ci faremo la solita scopata, forse parleremo un po'.
O forse ancora non ci vedremo affatto e sarà meglio così.
Ora la mia priorità è capire cosa dire a Lui, se dire la verità oppure omettere, dicendo solo che non ci amiamo più.
Era da qualche giorno che non mi capitava di ritrovarmi in questo stato.
Spero siano i miei infallibili sensi a sbagliare, spero che quella di oggi sia stata solo una serata triste.
Perchè altrimenti non avrei più certezze.
Non crederei più nel volere bene gratuitamente alle persone.

martedì 1 maggio 2012

III settimana

Sono in ritardo. Come al solito.
Mi ero ripromesso di scrivere al massimo entro il sabato le porcate combinate durante la settimana.
Ma non ho avuto tempo, e questa volta per davvero.
Lo scorso sabato ho incontrato un soggetto contattato la mattina stessa, o forse il giorno prima.
In ogni caso uno schifo. Un appuntamento in macchina di una mezz'ora, giusto il tempo di fargli una pompa e via: in condizioni normali mi sarei sentito sporco, ma al momento non mi ha fatto effetto.
Domenica poi ho incontrato Lui.
Stavo provando a tenere vivo qualcosa tra noi, ma senza troppi risultati.
La dinamica sempre la stessa: scopata, lui che mi dice che non lo amo più, io che non rispondo e via così.
Poi è successo il fatto.
Un fatto bellissimo, del quale ancora non mi capacito.
Ho conosciuto un ragazzo.
Ma non uno qualunque, un ragazzo diverso. In chat era molto sfuggevole, non ci siamo detti poi molto.
Avremmo dovuto vederci venerdì, ma poi per via della piscina non se n'è fatto nulla.
L'avevo sentito al telefono, e dalla voce sembrava un ragazzo...normale, diciamo.
Che poi il concetto di normale è soggettivo, ma dalla voce almeno una selezione a grandi linee la si può fare.
Così martedì, non sapendo che fare per tenere a bada la voglia, l'ho cercato, chiedendogli cosa avrebbe fatto la sera. O forse mi ha cercato lui, non ricordo bene, mi sembrano passati cent'anni.
Fatto sta che ho preso la mia fedele automobile e sono andato verso nord, verso il lago.
Ero ovviamente in ritardo, ho dovuto tirare un piccolo pacco per giustificarmi, ma era praticamente innocuo.
E poi l'ho visto...
E poi l'ho visto ancora meglio.
Bello, non esageratamente bello, ma comunque molto bello.
Appena più basso di me, capelli scuri, forse un po' minacciati dalla calvizie, ma per ora ancora ben saldi e due occhi di una bellezza spaventosa.
Non li avevo visti bene, il buio del locale e la mia morbosa fissa per le mani catturavano la mia attenzione; col senno di poi, dico che quel paio di occhioni ti portano via la ragione.
Fisicamente niente male, un bel corpo, muscoloso (forse leggermente più grosso dalla vita in su rispetto alle gambe) e maturo...
Non ha ancora 30 anni eppure gliene avrei dato qualcuno in più.
La cosa che più mi ha affascinato sono le sue mani.
Belle, massicce e forti, così come le braccia (me le sono immaginate subito sulle mie chiappe).
Insomma, fisicamente attraente, mette addoso abbastanza voglia.
Il fattore che non avevo considerato, era la possibilità che fosse anche una persona interessante.
Ha iniziato a parlare e mi ha raccontato di lui.
Un sacco di esperienze, gli piace andare in giro, conoscere, fare... forse è stato lì che dentro di me è scattato qualcosa.
Abbiamo parlato tanto, di lui, di me, di noi.
Non gli ho raccontato del mio Lui, non ne ho avuto il coraggio.
Perchè è così che succede, se c'è qualcuno che mi piace non gli racconto la verità, inizio a romanzare liberamente per non ferire nessuno e per non sembrare una persona terribile: sono una merda.
Ma per parlare di lui non basta questo piccolo spazio.. Forse non basta nemmeno quello spicchio di cuore che mi è rimasto per poterlo avere.
In ogni caso, martedì notte mi ha guardato con un'espressione che non ho mai visto in faccia a nessuno.
Usciti dal bar "Beh, io sono un po' timido, ma ho un sacco di voglia di baciarti".
E mi ha portato in un posto un po' imboscato, da cui però si potevano vedere abbastanza bene le stelle che questo ciel di lombardia ci regala quando è sereno. E ci siamo baciati.
Non ho mai guardato più in alto del tettuccio di una macchina al primo appuntamento.
Ci siamo baciati tanto, virgin radio selezionava la colonna sonora.
Sono stato bene, dopo mesi ti tira e molla con l'Altro, di molla e tira con Lui, finalmente sono stato bene.
Così tanto che mercoledì ci siamo scambiati una valanga di messaggi e mercoledì sera ci siamo visti di nuovo.
Lo volevo tanto, ho menato le solite storie a tutti e ci siamo visti.
Abbiamo preso un drink e poi siamo stati al motel.
Forse potrebbe sembrare la fine di un amore nemmeno sbocciato, e anche della poesia.
Ma non è stato così.
Abbiamo fatto l'amore, non il sesso più sconvolgente della mia vita come è stato con l'Altro, ma l'amore.
Quello di cui avevo e ho bisogno, quello che dopo essere venuti ci si sdraia vicini e ci si bacia, ci si tiene tra le braccia e ci si vuole reciprocamente.
Così giovedì ci siamo dati tregua, aveva da fare, e venerdì ci siamo rivisti, programma simile, abbiamo bevuto qualcosa e poi motel.
Domenica ho visto Lui.
E' stato difficile, molto difficile vederlo e non gridargli in faccia che non sono più innamorato di lui da un pezzo, che non sto più bene e che non ne voglio più sapere di lui e delle sue storie..
Forse perchè queste cose non sono vere, o forse perchè lo sono ma sono convinto del fatto che ci sia modo e modo. Devo essere convito di mollarlo, e soprattutto decidere cosa dirgli per farlo.
Abbiamo fatto sesso, senza un minimo di coinvolgimento da parte mia e senza senso di colpa, se non nei confronti del nuovo ragazzo.
Ciò nonostante, oggi però è stata la giornata più bella di tutte. Di tutte quelle dello scorso anno, e anche di quello prima. Una giornata di quelle che ti ricordi per sempre: la prima volta non si dimentica più.
Oggi mi ha portato in giro tutto il giorno, il nuovo ragazzo intendo.
Abbiamo fatto 350 chilometri, fianco a fianco.
Mi ha portato in svizzera, mi ha mostrato i posti in cui è stato, mi ha fatto vedere un pezzettino di mondo.
Abbiamo parlato tanto, ci siamo detti tante cose, con lui non c'è silenzio imbarazzante, mi sento a mio agio e sto veramente bene.
Dopo una giornata di baci rubati al conducente ci siamo rinchiusi di nuovo in motel e abbiamo fatto l'amore di nuovo. E' sempre più bello...
Sono stanco oggi, ma stanco fisicamente. Sento di aver fatto finalmente qualcosa di una mia giornata.
Sento di non essere più da solo e sento che forse c'è la speranza che le cose possano funzionare.
Non so cosa succederà, quali sviluppi ci saranno.
Solo sto bene, e sarò sempre grato al nuovo ragazzo per questo.
Sicuramente ci sarà da pensare seriamente al da farsi, ricomincia l'uni la prossima settimana e quindi anche i casini: meglio non farsi viaggi strani, ma forse riuscirò a trovare un sapore nuovo da dare ai miei giorni.
Grazie bellissimo ragazzo.

sabato 21 aprile 2012

II settimana

Ce l'avevo quasi fatta, il pensiero che l'Altro non fosse più un problema mi dava parecchia soddisfazione.
Ma poi accade, come al solito, che andando serenamente a prendere il treno per la lezione del pomeriggio il telefono vibri in tasca.
Sarà Marghe. O forse Lui. O forse qualche altro scassa palle.
E invece è l'Altro, "un pensiero dalla francia" mi scrive.
Mi aveva detto che ci sarebbe andato con il suo "amico".
E aveva anche fatto l'offeso perchè non l'avevo cercato in settimana.
Così questa settimana ho rincarato la dose.
Mi sono fatto un altro, per di più un altro M. Diciamo che questo lo chiamerò Massmonza.
Oramai faccio confusione anche io, non riesco a spiegarmi quest'abbondanza di soggetti con lo stesso nome.
Un tipo carino, un po' tiepido forse. Magrolino e piccoletto, decisamente poco adatto ai miei gusti attuali: più che altro non era abbastanza "maschio" nei modi e nell'atteggiamento, pur conservando quel fascino che ha chi vive solo in una casa vuota non per sua scelta.
Insomma, siccome una scopata non la rifiuto a nessuno, specie quando ho così tanta voglia, sono andato da lui praticamente senza conoscerlo. Non è nel mio stile, preferisco scegliere le mie vittime con calma, ma ultimamente non sono più io a ragionare.
Purtroppo o per fortuna il coglione non aveva i preservativi (bisogna essere IDIOTI), quindi non abbiamo fatto altro che qualche porcata.
E una volta a casa, avevo ancora voglia.
Così ho fatto il cascamorto con M (questo lo chiamerò Masscinisello, l'acquisto della scorsa settimana), e martedì notte, dopo la piscina, ero di nuovo nella sua soffitta.
Solo che stavolta io avevo una gran voglia di scopare, lui volevea solo venire in qualsiasi modo e farsi fare un po' di compagnia. Insomma si è fatto una sega e poi si è spento.
Chiaramente, a far venire me non ci pensa nessuno, credono sia tutto dovuto.
Così ho deciso che quella sarebbe stata l'ultima volta con lui: i punti a suo favore erano in netta minoranza rispetto a quelli a suo sfavore.
Perciò è ricominciata la ricerca.
Ho messo gli occhi su un ragazzo, questa volta più giovane, 28 anni.
Bello, veramente bello, solo che dev'essere coglione, o solo un cagasotto. Dopo aver chattato un po', capendo che il soggetto aveva qualcosa di strano, gli ho chiesto sinceramente se gli interessava combinare qualcosa.
Ha detto si, certo che mi interessa, poi però non l'ho più trovato connesso.
Era un altro M, forse questa lettera dell'alfabeto mi ha dato troppo, ne ho esaurito le possibilità.
Per sdrammatizzare, ieri mi arriva un messaggio dall'Altro: "stasera che fai?"
Dopo il solito paio di messaggi in cui cerco di temporeggiare, di fargli cazzo capire che se porta lui il suo bel culo da me per una volta non muore, giungiamo alla conclusione che è meglio rimandare.
Non potevo certo starmene a casa, così sono andato per il solito appuntamento del giovedì da M, e questa volta si tratta proprio del mio dolce e misterioso M.
E' stato bello, forse la cosa è un pò abitudinaria, e finalmente sta venendo fuori il fatto che lui non vuole assolutamente farsi conoscere, mi tiene a distanza.
Io glielo faccio notare, lui constata e finisce lì. La cosa non mi fa male, in fin dei conti sarà più facile farla finita quando sarà il momento: se dopo tutti questi mesi a stargli addosso non si fida, significa che c'è qualche problema.
In ogno caso, fatti suoi.
Qualche ora fa ho chiamato io l'Altro, mi fa strano vederlo ben disposto ad un incontro.
Come da copione, "domani ci sono fino alle 18".
Ok va bene, vengo per pranzo e me ne vado per quell'ora.
Vado in piscina, spengo il telefono, ma già lo so che sta per arrivare la bomba.
Lo riaccendo e c'è un suo messaggio, dobbiamo rimandare, la madre non sta bene.
Ora, mi dispiacerebbe molto se sua madre non stesse bene, ma proprio non mene frega un cazzo.
Da notare il fatto che il messaggio fosse articolato, con i punti al posto giusto, la grammatica pensata. Insomma, sembrava scritto da un altro, se paragonato ai soliti "un bacio", "ho voglia","stasera vieni?".
In ogni caso, non ci credo, non è possibile che ogni volta ne abbia una.
Devo ammettere che quella dell'avvocato è stata la più originale: appuntamento fissato e dieci minuti dopo arriva il messaggio, "dobbiamo rimandare ho una lettera dell'avvocato nella posta".
Probabilmente mi sbaglio, sono solo un povero cretino che pensa che il mondo gli giri attorno, ma non ci credo più.
Forse è la giusta punizione per aver detto tante palle, quella di non credere più a nulla.
Così domani porterò la mia bambina alla stazione, va a farsi qualche giorno a Roma con un amico.
Dice che non c'è nulla, e, avendolo visto, le credo fermamente. Non che ci sarebbe qualcosa di male, ma madre ha fiutato il peccato e l'inopportunità della cosa lontano un miglio.
E ogni volta penso alla struttura morale che mi hanno costruito dentro, a quel sentirsi fuori luogo in ogni dove, a volte anche a casa propria.
Prima o poi me lo faccio anche io qualche giorno pazzia da qualche parte. Faccio lo zaino e vado via, con il primo che mi ci porta, a dispetto di ogni convenzione e inopportunità-
Tanto ho capito che ad aspettare qualcuno, amici o amanti che siano, si rischia di aspettare per sempre.
E io non ho così tanto tempo.

sabato 14 aprile 2012

I settimana

Non avevo voglia di scrivere..
Rientrando a casa così tardi e così stanco credo sempre che potrei scrivere schifezze che il giorno dopo cancellerei. Odio rendermi conto di aver fatto schifo.
Mi mancava, tanto.. Ovviamente parlo dell'Altro. Lui mi sta ignorando e io faccio altrettanto.
Ma l'Altro lo sto ignorando apposta. Mi sono stancato davvero.
Non fa nemmeno più male l'idea di esserci cascato come un cretino e di aver costruito pensieri senza fondamenti.
E' una bella sensazione, ci si sente liberi.
Però rimango io e con me la mia dipendenza dal sesso e dalle porcate.
Ho creato un nuovo account su quella chat che ha portato tanto dolore, questa volta però con uno spirito nuovo, ho focalizzato l'attenzione su me stesso, non più sull'idea che Lui sia in agguato.
Cerco solo bei ragazzi con cui stare bene il tempo di una scopata.
E devo dire che ha dato i suoi frutti.
Sono di bocca buona, mi lascio solleticare da molti pensieri, uno dei quali è farmi un bel signorotto avanti con gli anni.. Cosa che ho già fatto, ma ora la vedo con l'ottica di essere un "professionista" del piacere: quando non mi sentirò in colpa a fare qualcosa che mi piace così tanto diventerò un escort.
Mi ha scritto M. Poche ore dopo (tra l'altro immediatamente dopo aver fatto un pompino a Lui) ero su di un letto nella mansarda del posto dove lavora.
E' un tipo strano, fisicamente gli anni si vedono abbastanza; è alto e grosso, le gambe muscolose sono un dettaglio che dalla cam mi ha subito eccitato. Poi c'è un lato di lui molto strano, sembra una persona a posto, normale, tranquillo. Ma ripete più volte i concetti, come ad esempio il fatto che vuole che sia il suo scopamico. Per carità, è passabile, ma non può certo competere con altri pezzi della mia scuderia.
Ci siamo fatti una bella dose di sesso, piacevole, non sconvolgente. Per quel giorno poteva bastare.
Solo che la mattina dopo mi sono svegliato con il demonio nel letto, e ho cercato altri da farmi il giorno stesso.
So che questo gioco è pericoloso, rischio veramente di andare a finire male.
Ma non mi importa.
E' l'unica cosa che mi fa sentire vivo.
Questo è il motivo per cui ieri notte, passata la una, sono scappato di casa cme un pazzo, con una scusa ridicola, per incontrarmi con R. Una vecchia conoscenza con una discreta dotazione e con anche un pò di cuore.
Ero in chat cercando qualcuno, quando mi scrive un contatto nuovo. Mi ha mandato foto e mi ha mandato il suo indirizzo msn. Cazzo era proprio R.
Alla fine dei conti il mondo è piccolo e ci si becca tutti negli stessi posti.
Ci ho messo un attimo a convincerlo, ci siamo incontrati a metà strada e poi siamo andati in una vietta chiusa a scopare.
Una piacevole scopata, senza dubbio, soprattutto perchè in macchina prima non l'avevo mai preso. E con R è bello, ti mette a tuo agio senza dover fare nulla. C'è un buon rapporto a pelle.
E soprattutto il bello di R è che dopo il sesso parla, e mi fa parlare. E' l'unico che vuole sapere di me, a cui piace davvero sapere come sto.
Dovevo scrivere di questa settimana. Sto ricominciando a respirare finalmente, dopo un bel pò di tempo.
Non è giusto a quest'età stare così male.

giovedì 5 aprile 2012

49 e sessanta

Sono stato dall'Altro.
Di nuovo.
Questa volta mi sono detto che gli dovevo riportare gli occhiali, liberarmi dell'ultima cosa che poteva ricondurmi a lui.
Gli ho mandato un messaggio per chiedergli come stava.
Mi ha risposto chiedendomi se andavo a pranzo da lui il giorno dopo. Perchè è così con lui, non esisto se non quando mi chiede di andare a trovarlo. Non importa poi tanto come sto e se sto.
Mi sono svegliato ad un'ora folle e sono andato, senza pensarci, neanche questa volta.
I tempi, gli stessi di sempre: arrivo, mi saluta, sembra contento di vedermi, poi un attimo dopo suona il telefono e chissà chi è.
Poche domande, cerca di fare conversazione. Come sto, come va coi miei amanti: mi ha detto che lo eccita sapere chi mi faccio e cosa mi faccio fare. Poi, data la scarsità dei miei racconti, devo inventarmi qualcosa io.
Poco per volta mi sto abituando a chiedergli quelle cose che mi strappano un pezzettino di cuore in più ogni volta. C'è di mezzo il solito ragazzo che frequenta più una serie di nuove conoscenze. Di cui probabilmente non so niente, cerco di essere forte quando mi dice che se n'è fatto uno nuovo, ma negli occhi credo si veda tutto quanto. Per non dire che facendo due conti ogni stronzata che mi racconta si rivela per quel che è.
Poi viene il momento delle cose carine, prima di finire a letto a scopare, quando mi bacia, mi abbraccia, mi dice che vuole portarmi via per un paio di giorni.
Forse il corpo umano è stupido, forse è troppo furbo, ma credo entrino in circolo delle sostanze che fanno dimenticare tutto il resto.
E si finisce nudi un altra volta, ma senza spogliarsi l'un l'altro: mi dà appuntamento sotto le coperte, nudo, come si sentisse in dovere di fare qualcosa.
Poi, una volta finito tutto, divento ingombrante. Capisco di dargli fastidio. E capisco giusto.
Mi ha lasciato in stazione tre quarti d'ora prima del treno, "così fai bene il biglietto con calma", così mi ha risposto quando gli ho fatto notare che mancava un bel pezzo.
E poi quel ci sentiamo per settimana prossima.
E io che cammino sconsolato verso il binario.
E io che faccio quel biglietto del cazzo.
E io che mi dimentico di timbrare, sto pensando che nemmeno il più ingrato degli stronzi vada trattato così.
E io che mi sveglio di colpo, il controllore che mi tocca la spalla, sto dormendo.
E io che pago cinquanta euro di multa perchè non ho timbrato.
E io che gli scrivo, cercando non so cosa, conforto forse.
E lui che risponde, dopo un pezzo, che ne pagherà metà, e nient'altro.
E io che piango, in silenzio, dietro agli occhiali scuri, da treviglio alla metro verde.
Ho pianto tanto, ho pianto tutte quelle lacrime che ho tenuto dentro questi 4 mesi.
Mi piacerebbe essere forte, essere come lui, farmene uno al giorno e fregarmene del mondo.
E forse su piccola scala sono anche io così.
Ho il mio Lui, che tengo ben all'oscuro di tutto, poi M, qualche volta A, e l'ingombrante Altro e presto credo qualche altro elemento.
Solo che io non sopporto di essere trattato come io ho trattato quelli che mi son fatto giusto per fare una scopata.
Questo è il vero motivo di tutto questo dolore.
Poi il fatto di vederlo come un dio è legato comunque al suo lavoro, alla sua vita: anche al fatto che io non ne ho una mia.
Manca tanto, mi rendo conto che manca tanto per stare bene.
Ci saranno tante guerre, ci sarà da piangere ancora, forse ci sarà da chiedere scusa, ma non se la colpa non sarà stata mia.
Bisognerà affrontare la paura, bisognerà dire ancora qualche bugia a malincuore, bisognerà guardare il telefono che di suonare non ne vorrà sapere, bisognerà rendersi conto che il weekend arriverà lo stesso e passerà comunque e io sarò probabilmente solo.
Spero solo di riuscire un pochino alla volta ad avvicinarmi ad un cambiamento o a qualcosa che gli somigli.
Mi sono stancato di aspettare.

lunedì 26 marzo 2012

23 Marzo

Non ci voglio credere ma è successo... E' passato un altro anno ed eccomi qui a rimuginare su cosa è andato bene e cosa no.
Non mi ricordo cosa ho pensato 366 giorni fa prima di addormentarmi, ho solo un messaggio di marghe salvato sul telefono, in cui si chiedeva cosa sarebbe cambiato di lì a un anno.
Ora posso risponderle, e dirle che non è cambiato poi tanto.
Io sono un po' cambiato: taglio di capelli innanzitutto, via quella montagna di pelo in testa, ora mi sono ridimensionato.
Rimangono le mie costanti:
Voglia di studiare vicina allo zero assoluto, con interesse latente per le cose che studio.
Impegni presi per puro esibizionismo e mantenuti più o meno, praticamente gli stessi.
Serietà con cui affronto la vita pari a quella di un ragazzino delle medie.
Voglia di lamentarmi di tutto e per tutto, gratuitamente se possibile.
Però quest'anno devo essere sincero e dire che sono un po' più grande.
L'aver conosciuto l'Altro, con il suo stile di vita di cui so poco ma che lascia molto poco alla fantasia, mi ha mostrato quel qualcosa che cercavo. Ora so che esiste un altro modo per affrontare ogni cosa, ho visto che davvero al mondo prima di tutto e di tutti ci sono io.
Il fatto di pensare che a volte devo scegliere per me e per il mio bene non è mai stato così scontato.
Ho sempre detestato chiedere, per carattere, per timidezza. O anche solo per la paura di essere deluso e di dover affrontare un dispiacere: i no non mi sono mai piaciuti, fin da piccolo.
Non dico che mi sono sempre accontentato, ma ho sempre cercato di raggiungere quel compromesso che poteva far contenti tutti.
Ora è il caso di smetterla.
Quest'anno mi sono concesso un numero di amanti abbastanza significativo. E di nuovo l'Altro mi è stato d'aiuto nel capirlo.
La mia storia con Lui andava avanti per abitudine, si dice che quando l'amore passa sopraggiunga l'affetto. Dev'essere accaduto così e ci siamo dati per scontati. Così ho conosciuto A, M.. e tutti gli altri, con cui son stato una o due volte.
Ora, analizzando un po' le cose, devo dire che su Lui non si discute, gli voglio bene e non posso farne a meno per ora, anche se non è il grande amore che vado cercando.
M è un bel tipo, mi piace fisicamente e mi piace il fatto che in qualche modo mi desidera, nonostante tutto. Ho i miei dubbi circa diversi dettagli, ma cerco di stare attento, se dovesse accadere qualcosa sarebbe un disastro.
L'Altro poi è un caso a parte, ora credo che se riusciamo a non sentirci per un po' riesco a farmelo passare del tutto. Sento che proprio non c'è più nulla da fare, non gli interesso e la cosa mi scoraggia. I 200 chilometri non aiutano, quindi se si chiude questa pagina è meglio.
Poi ci sono gli amici.
Premetto che sono stato un pessimo amico per tutti, chi più o chi meno, ma ciascuno qualche bidone da me se l'è preso. Nonostante ciò, mi vogliono bene e perdonano ogni mia bastardata e ogni colpo di testa.
Li ringrazio con il cuore, perchè nonostante ci provi a fare il figo e ad arrangiarmi da me, ogni volta che ci rimango sotto quando qualche stronzo mi fa male, loro sono lì a prendermi, anche se non sanno davvero come sto e perchè.
Sono le mie certezze.
E parlando di certezze, devo ringraziare anche la mia bambina.
Con mia sorella ho sempre avuto un attaccamento particolare, che è venuto meno tempo fa a causa di una storia finita male. Poi ci siamo riavvicinati, e ora, anche se non sono sincero con lei sotto alcuni aspetti, abbiamo un bel rapporto, possiamo contare l'uno sull'altra senza problemi.
Credo sappia di me, non ci vuole un genio per capire certe cose, ma nonostante questo non giudica nè dice niente, mi sta vicino e mi vuole bene. Questo basta.
Mi piacerebbe fare progetti per questo 22 esimo anno di età, ma non saprei cosa progettare e cosa chiedere a me stesso, senza contare il fatto che vedrei naufragare qualunque pensiero entro un paio di settimante
Ciao me stesso dell'anno prossimo, come stai? Finalmente hai capito che cosa vuoi fare da grande? Stai ancora con Lui, ti lasci perseguitare ancora dal pensiero dell'Altro?Che cosa è cambiato dall'anno scorso?
Buon compleanno puttana.

mercoledì 21 marzo 2012

19 Marzo

Anche questa volta sono in ritardo..
Sarà che forse ha ragione chi dice che me la meno troppo, ma io non riesco a prendere seriamente gli altri, e di conseguenza il loro tempo. Figuriamoci la serietà con cui considero il mio.
Però a volte capita che aspetti un messaggio, una chiamata, un segnale di fumo, insomma qualcosa, che però non arriva.
E le ore passano e la mente viaggia, troppo spesso nella direzione giusta.
Ma cosa costa un no? Rimandiamo è una parola troppo difficile da scrivere? Eppure l'ho già letta tante volte da quel numero maledetto.
Ogni volta ci sto sopra sempre meno, questo è vero, però un briciolo di coerenza me l'aspetto.
Mi aspetto troppo, evidentemente.
Alla fine poi, quando non lo aspetti più arriva il messaggio e che altro si può fare se non dire si?
Un po' di storie, non mi va che ti fai la strada, questo e quell'altro. Ma io voglio andarci, quindi chiedo si o no. La risposta questa volta è si, così mi invento una storia verosimile e salto in macchina.
Un'ora è lunga da passare, dopo aver superato Bergamo c'è esattamente metà strada ancora da correre.
Poi ci si incontra, dopo che gli ho fatto notare in diversi modi che l'altra volta ci sono rimasto male, oggi ci ha dato dentro, come se volesse dimostrarmi qualcosa.
Al diavolo, dopo aver finito mi sentivo di troppo. E sono rimasto apposta per vedere la reazione.. Reazione che non è arrivata o forse che io ho appositamente ignorato.
Poi me ne sono andato, ed è finito tutto quanto.
Con l'Altro finisce sempre così, ad un certo punto mi cerca, mi dice che gli manco e se posso andare da lui; il sesto senso vuole che scelga sempre le giornate meno adatte, così devo dire di no e quando poi posso io sembra che non mi voglia più.
L'avrò capita questa volta? Domani si vedrà, chissà se riuscirò a pensare che la vita è la mia oppure sarò così cretino da cercare di prendere (di nuovo) qualche pezzetto dalla sua.
Ieri era la festa del papà.
Mi hanno chiesto diverse volte se avevo fatto gli auguri al mio, ma la risposta era sempre la stessa, no.
Si sveglia prima di me il lunedì e prima di notte non ci rivediamo mai.
Questa era la scusa ufficiale.
La verità è che mi imbarazzano queste occasioni. Augurargli cosa?
Le nostre conversazioni si limitano al buongiorno e alla buonanotte, forse qualche parola a pranzo, se capita di mangiare insieme.
Le colpe sono un pò di tutti e due, lui ha le sue, io le mie.
Non abbiamo mai avuto un rapporto, di alcun genere.
Non sto dicendo che è stato un cattivo papà, per noi (figli) ha sempre dato il massimo, non ci è mai mancato nulla e abbiamo sempre fatto ciò che volevamo. Forse ci è mancato solo lui.
Per un periodo ho pensato che se sono come sono fosse solo colpa sua, della sua assenza.
Ho cambiato in parte opinione, se sono così è perchè ci sono nato, paure, insicurezze e carattere (inesistente) inclusi. Ma sono ancora convinto del fatto che conoscerlo un po' mi avrebbe dato un'idea concreta di come crescere.
Ci, mi vuole bene, e forse è proprio per questo che si è allontanato da noi, per paura di non sapere cosa fare e di sbagliare.
La vedo così, è come mi comporto io quando ho paura di fare qualche cazzata e allo stesso tempo voglio dare una mano. Lavoro da lontano, osservando che vada tutto bene e che non ci siano problemi.
Rientrando a casa a mezzanotte, quindi oramai il giorno dopo, ho aspettato che si allontanasse e poi ho detto: ah, papà...auguri per la festa del papà.
Ha risposto con un grazie, il tono era quello di chi dice che ormai è troppo tardi.
Scusa papà, se non sono come vorresti e scusami se in qualche modo ti deludo.
Sappi che comunque ti voglio bene anche io, anche se non te lo dico, e anche se non te lo dimostro.
Grazie papà

sabato 10 marzo 2012

milano

Finalmente ci siamo visti.
Aspettavo di vedere l'Altro da un mese circa, pacco più pacco meno. Credevo volesse farsi una meganotte di sesso, invece niente.
Mi ha fatto sentire una merda.
Va bene che non mi vuoi, va bene che non ti piaccio più, ma figa cento chilometri per farti fare un pompino non ti sembra siano troppi?
Abbiamo dormito nello stesso letto, me eravamo lontani mille chilometri. Sono riuscito anche a sognare che il giorno dopo ci saremmo mandati reciprocamente a fare in culo.
Non è successo, ma forse sarebbe stato meglio.
Mi ha raccontato che si è fatto questo, quell'altro.. Come se fossimo amici.
Non credo di essermi sentito così umiliato in tutta la mia vita. Nemmeno quando mi ha scopato dicendo che ero la sua puttana. Almeno gli facevo effettto, lo eccitavo.
Sentirmi non voluto, sentirmi di troppo. Mi ha fatto male.
E' ritornato verso milano con me, doveva far sistemare gli occhiali da sole. Così ci siamo fatti una bella mattina insieme, in cui è rimasto sempre connesso alle applicazioni con cui si trova da scopare.
E l'umiliazione cresce in ogni momento in certe situazioni, alimentata dal fatto che ha l'abitudine di ricordarmi in ogni momento che mi piace il cazzo.
Non è certo un segreto, ma c'è modo e modo per dire le cose. A me interessa di più la persona a cui è attaccato. E lui non lo capisce, o forse, come si dice, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Mi mette a disagio. Non credevo che sarebbe potuto succedere, ma è stato così.
Sono quasi deluso da questa scoperta. Credevo fosse una persona speciale, invece è una persona come un'altra, e forse anche peggio delle altre.
A sentire lui il mondo prende il cazzo o lo da. Fa dei sentimenti e di tutte le cose in cui credo, nelle relazioni, nelle persone, nei rapporti speciali, una serie di stronzate. Che poi non è neanche così, dice di avere i suoi amici, la sua compagnia... Mi ha pure detto che si vede con un ragazzo.
Francamente non lo so. So che mi ha lasciato una brutta sensazione.
Credo non si capisca niente di quello che ho scritto prima, ma lo sconvolgimento è ancora fresco, e la scorsa notte è stata insonne.
Mi sono guardato negli occhi prima, ritornando dalla piscina. Il cloro arrossa gli occhi e li rende lucidi, tanto che si possono vedere dritti dritti nelle pupille i sentimenti. Si dice che gli occhi siano l'unica parte di noi che non sa mentire, e io nei miei ci ho visto la malinconia.
Credo di averla presa in eredità da mia nonna. Sicuramente fa ridere la cosa, l'immagine di me associata ad una vecchina non è il massimo, ma non c'è altra spiegazione.
Entrambi di marzo, entrambi con una specie di dolore dentro, che non ha una causa precisa.
Forse affetti da male di vivere, forse troppo pigri o codardi per affrontare la vita.
O forse troppo sensibili, tanto da non riuscire a gestire i sentimenti verso le altre persone, fino a perdere di vista noi stessi per assecondare le esigente ed esistenze altrui.
Ho provato a parlarne. Ma nessuno capisce, evidentemente i miei sorrisi sono convincenti; quando apro gli occhi la mattina cerco di elaborare un'espressione da tenermi in faccia tutto il giorno, e che per questo dev'essere sostenibile. Non troppo allegra, non troppo triste.
Ma io ci credo sempre, che prima o poi verrà un'alba serena, e ci sarà voglia di ridere, avrò ritrovato il gusto di vivere. Senza bisogno di inventarmi una dimensione in cui poter stare bene.
Perchè quelli come me non sono fatti per stare al mondo.

mercoledì 29 febbraio 2012

29

Era primo pomeriggio, un'ora insulsa.
E mi ha scritto il solito messaggio: Un bacio grande.
Forse sono prevedibile, forse lo sa anche lui. Ma ho risposto, gli ho scritto anche io il solito messaggio, in cui faccio finta di niente, di non essere stato paccato poche ore prima, che sono superiore a ste cose, che si tenga per lui le sue cazzate, e in cui mi dico che non me ne importa niente.
Lo voglio ancora. Lo voglio anche se oramai ho capito che non c'è niente da fare.
Sono un rimpiazzo, a quanto pare anche non troppo piacevole. O forse ignorare è diventato lo sport nazionale.
Da quel giorno nulla. E' passata una settimana e niente.
Ho scritto io di nuovo. Ho usato il suo modello. Un bacio grande grande.
Nessuna risposta.
Ora io mi dico, forse mi piace farmi trattare così? No, mi fa schifo e mi fa pure stare male. Ma allora perchè non riesco a liberarmene, a mandarlo fuori dai miei pensieri!
Ho appeso il calendario che mi sono fatto autoregalare: era appeso a casa sua, gli ho chiesto di procurarmene uno e lui me l'ha dato. Sembrava felice di darmelo, sembrava volesse che io avessi qualcosa di suo. Quel cazzo di coso è pesante, appeso proprio di fianco alla porta della mia stanza. Ogni volta che entro o esco mi si stringe lo stomaco.
E non so nemmeno se lasciarlo lì a ricordare in ogni momento che devo cercare di pensare di più a me o toglierlo e dargli fuoco. Ma mi dispiacerebbe non averne nemmeno un ricordo.
Sabato ho toccato il fondo. Ho creduto di morire ad un certo punto, sentivo il mondo crollarmi addosso.
La gente intorno a me cantava, diceva:
"Ti chiedo perdono padre buono
per ogni mancanza d'amore
per la mia debole speranza
e per la mia fragile fede"
Ho sempre pensato che dio avesse cose più importanti da fare che pensare ai casini che combino.
Mi sono sentito peggio. Perchè non mi sono voluto bene, perchè di nuovo ho messo me stesso in secondo piano per una persona a cui di me non importa nulla. Mi sono sentito fottuto.
In ogni momento sentivo la paura crescere, l'angoscia di non sapere che fare.
E poi la soluzione a tutto, chiara, come quando esci dall'acqua dopo aver nuotato troppo in fondo alla piscina e hai finito l'aria.
Uscire, andare, fare, dimenticare. Il destino era dalla mia, qui a Milano carnevale dura un pò di più che in tutto il resto d'italia. Così, un paio di pasticci in faccia, dei vestiti ridicoli e la cura era pronta.
Mi è piaciuto per qualche ora essere qualcuno che non esiste davvero, qualcuno che non pensa alle altre persone e soprattutto qualcuno che non sta male.
Nell'ultimo suo messaggio mi ha scritto che domani sera sarebbe stato libero.
Io non glielo voglio chiedere.
Almeno non andartele a cercare mi ripeto in ogni momento.
Domattina c'è l'orale, dovrò ripresentarmi con la stessa faccia da imbecille di fronte alla stessa faccia da culo della prof e riprovare a tirare fuori qualcosa fra tutte le mille nozioni che ho cercato di mettermi in testa in queste settimane.
E, insomma, domani c'è la prova del nove.
Se mi si piazza davanti l'immagine dell'Altro vuol dire che il problema non è solo grave come temo, ma è anche serio e dovrò andare a farmi vedere.
Se invece riesco a farla andare ci sarà un secondo livello da superare.
Chiamarlo o non chiamarlo?
Ora sono abbastanza tranquillo sul versante uomini (certo sul versante studio non si è mai tranquilli).
Con Lui le cose vanno bene, domenica siamo usciti, il quinto appuntamento fuori dalla macchina o dalle mura domestiche in 2 anni.
Stiamo ricostruendo un rapporto tra noi e ho finalmente smesso di considerarlo un completo coglione.
E' un bravo ragazzo, forse un pò sfigato, ma nel senso che se una cosa può andargli male, gli va pure peggio. Al contrario di me che in fondo (senza vantarmi) in un modo o nell'altro il culo ce l'ho sempre parato. Forse non ho mai chiesto alla buonasorte aiuti così grandi, però nelle piccole cose ce la caviamo.
Ogni volta che ci penso capisco che a Lui voglio davvero bene, anche se gliene ho fatte di tutti i colori... certo lui non lo sa, ho giurato che l'unica cosa da fare è negare, anche l'evidenza se necessario.
Solo che ora ho conosciuto l'Altro. In bene o in male mi ha cambiato.
Lui mi fa stare al sicuro certo.. Ma io ho bisogno di altro. Ho bisogno di ricevere quel calcione nel didietro che mi faccia diventare un pò più grande.
Fra un pò di giorni sarà di nuovo il mio compleanno. E non avrò concluso un tubo, nemmeno questa volta.
Nemmeno con tutti i buoni propositi.
 A volte sento che nella mente affiorano pensieri profondi, mi suggeriscono quasi che sto iniziando a capire il mondo: la realtà mi appare chiara come una mappa. Ma poi mi accorgo che non è così semplice, perchè le pedine di questa mappa, le persone, cambiano continuamente posto e, cosa più grave, cambiano d'aspetto.
E allora si riconfonde tutto e mi viene spontaneo voltare la faccia dall'altra parte e lasciare le cose così come stanno, in attesa che si sistemino da sole.
La prossima settimana comincia un nuovo semestre, l'ennesimo semestre.
Mi auguro che tutto il tempo perso, il male al cuore e le notti senza sogni servano in qualche modo a farmi cambiare. Perchè altrimenti la cosa che saprò fare meglio sarà davvero inginocchiarmi e succhiare.


mercoledì 22 febbraio 2012

Limite

Per gli stronzi ho la calamita. Ma questa non è certo una novità.
Inizia tutto l'altro giorno. Provo a chiamare l'Altro, dall'aeroporto. Non risponde e arriva un messaggio.
Sono in radiologia, ho fatto un incidente. Tranquillo.
Dopo diverse ore (circa 48) attendendo sue notizie gliene richiedo io, dicendo se posso fare qualcosa.
Mi risponde chiedendomi di andare da lui a dargli una mano e a coccolarlo.
Cazzo, io nn aspetto altro. Così ho deciso che sarei andato domani e dopo.
L'ho cercato, ricercato, scritto, riscritto.. e lui nulla.
Se penso al cazzo di tempo che ci perdo dietro a sto stronzo mi mangio le palle!
Poco fa, praticamente infase di bagaglio mi scrive che ha la febbre e dobbiamo rimandare.
Vai a farti fottere!
E' un cazzo di gioco che ho inventato io. Ma a quindici anni cazzo!
E non avevo nemmeno tanta voglia di andare, in sti giorni sembra che il mio corpo si stia opponendo a qualunque stimolo. E' la questione di principio che mi fa incazzare.
Mi vuoi? Ci sono. Non mi vuoi? Lasciami in pace. Ma non cambiare idea!
L'unica cazzo di cosa che ti ho chiesto è di non prendermi per il culo.
Mi dispiace, non ci sto più.
A sto punto credo che non ci sarà più nessun Altro. Questo è il limite.

giovedì 16 febbraio 2012

Domani

Oggi ho conosciuto R.
Ho il suo contatto da qualche mese, s'era detto "magari ci si vede" pensando che magari anche no. Ma qualche giorno fa l'ho trovato on line, abbiamo parlato un po' e alla fine abbiamo fissato la data, oggi.
E' un bel tipo, un po' sulle sue, un po' avanti con l'età, come piace a me. Gli uomini di una certa non creano troppi problemi, hanno la loro malinconia e le loro beghe con il lavoro e tutto il resto. Quindi si riesce ad organizzare serate piacevoli, senza doversi impegnare tanto, solo sesso e conversazioni da lenzuola.
Questo se il mio stupido feeling con le storie impossibili se ne sta buono e zitto, perchè se no viene fuori il finimondo, come è successo per l'Altro.

R grazie a dio non ha avuto lo stesso effetto devastante, ci sono stato bene. C'è stata sufficiente intesa per farci una sana scopata. Non abbiamo fatto previsioni circa un futuro incontro, lo vedevo imbarazzato sulla cosa e io non volevo farmi problemi inutili. Se ricapita bene, altrimenti grazie e arrivederci.
Non mi piaccio così. Nel giro di qualche mese sono degenerato: partendo da un vado con chi ci prova solamente se mi piace, sono arrivato ad un vado con chiunque basta che sia decente.
La mia passione per il sesso è sempre quella, mi piace, si vede.
E' lo spirito con cui agisco a non andare bene.
Forse ho solo voglia di dimenticare le storie tristi e problematiche dell'ultimo periodo, Lui, l'Altro, M che sparisce e riappare a intermittenza...
So solo che oggi ero nel letto di un altro, che anche oggi mi son fatto una discreta quantità di strada e che andrò a letto senza sapere cosa farò domani.
Devo accompagnare un mio amico a Bergamo, all'aeroporto. Volevo vedere l'Altro, la sua chiamata dell'altro giorno non me l'aspettavo proprio.
Sembrava mi volesse davvero, che gli mancassi. Al telefono è strano, forse sa di non poter contare sull'effetto che ha su di me l'averlo davanti, quindi sembra meno sicuro di sè. Solite cose, "se passi l'esame ti porto in toscana a farti massaggiare". Ma non è chiaro che anche se mi farebbe piacere, io voglio solo stare un pò con lui?
In ogni caso, oggi gli ho mandato un messaggio in cui chiedevo se era libero a pranzo domani, essendo a metà strada, andavo da lui. Non mi ha risposto, mi ha chiamato qualche ora dopo ma non sentivo il telefono. E non ha risposto quando ho richiamato. Il che significa che stava facendosela con qualcuno.
La cosa in sè non è così straordinaria, sono le regole del gioco a cui giochiamo.
Ma allora perchè cazzo non mi lasci in pace? Ogni volta che mi son quasi dimenticato di te suona il telefono. E inspiegabilmente (ma forse no) sei tu.
Mi detesto, lamentarmi in continuazione e in continuazione pensare all'Altro mi manda in bestia.
E poi c'è Lui. Non mi molla più, oramai non faccio nemmeno finta quando mi dice in tono infantile che non lo voglio più.
Gli dico che è vero. Ed è questa la verità. L'ho sostituito con l'Altro.
Che spero di riuscire a sostituire a breve con qualcun altro ancora, e ancora, e ancora, fino a dare un pò di pace a questo maledetto cuore.
E' la forza di continuare a sperare nelle persone che non riesco a capire, se ci mettessi metà di quest'energia nella vita di ogni giorno ora forse non sarei qui, e non sarei così.
Andrò a letto, senza sapere cosa farò domani.

lunedì 6 febbraio 2012

Non me lo ricordo

Ieri sono stato dall'Altro.
Finalmente dopo tanto tempo ci siamo rivisti. E inspiegabilmente è stata una buona giornata, ci siamo chiariti.
Era stanco, ha lavorato tutta la notte, e si vedeva. Quindi il sesso non è stato il migliore che abbiamo fatto.
E' stato bello perchè abbiamo parlato: io sono guarito dall'assurda dipendenza che provavo per lui.
Ho toccato il fondo l'altro giorno, quando all'orale alla domanda della prof non riuscivo a pensare ad altro che a lui, me lo vedevo davanti che mi diceva di volermi scopare.
Sono riuscito solo a dire "non me lo ricordo" e così per la domanda successiva.
Ecco, poco dopo essere stato bocciato, uscendo dall'ufficio ho deciso che non sarebbe capitato mai più. Nè per un uomo, nè per una donna, nè per nulla al mondo.
Stavo buttando via troppo tempo, troppa attenzione per qualcosa che di attenzione non ne meritava affatto.
Ci siamo messi a letto, voleva dormire. Si è fatto abbracciare e coccolare, era tenero.
E abbiamo parlato un pò. Mi ha detto se credevo che non avrebbe incontrato nessun altro..
Che sciocco sono stato quei giorni di dicembre e poi di gennaio quando credevo di aver trovato una soluzione a tutto. Ovvio che sapevo che avrebbe incontrato qualcun altro (per la verità, come lui ha confermato, molti altri), e la cosa mi dava anche fastidio. Ma sentirlo dire da lui ha avuto tutto un altro effetto, mi sono sentito libero.
E un altra figurina è pronta per il mio album, un pezzo veramente speciale, è una persona speciale.
Mi piacerebbe continuare ad approfondire la conoscenza, anche a frequentarlo occasionalmente per scopare, a me piace molto dopotutto. Mi piace lui e come mi scopa.
Ho sbagliato con lui, ho sbagliato a valutarlo. Certo, ce ne ha messo del suo per confondere le carte in tavola, ma io non ho capito subito: che cercava sesso, buon sesso, certo, ma nulla più. Beh, la prossima volta imparo a buttarmi a pesce addoso a qualcuno senza conoscerne le intenzioni.
Siamo in un mondo in cui i forse e le sensazioni a pelle valgono ben poco.
Mi ha invitato per un'ipotetica nottata questa settimana, vediamo che se ne farà. Io devo comunque studiare e ho mille altre cose per la testa, ci penserò bene prima di dire si, sempre se si farà vivo.
Devo riprendermi i miei esami, la mia concentrazione, la mia vita.
E devo capire come comportarmi con Lui. Era via in questi giorni. La madre non stava bene, così l'ha portata a Roma qualche giorno perchè si svagasse.
Chiaramente ha fatto nevicare. Credo non abbia nemmeno una buona stella: parlando seriamente, anche detto da uno come me che non crede a ste cose, credo abbia addosso una sfiga tremenda. Non gliene va davvero bene una. E non se le cerca nemmeno, fosse uno che se le va a cercare dici ben gli sta, la prossima volta impara.
In ogni caso, mi avrà chiamato mille volte, gli manco un sacco dice, vorrebbe che potesse ritornare tutto come prima.
Ma prima quando? Quando facevamo finta che andava tutto bene e ci piantavamo corna a tutto spiano vicendevolmente o ancora "più prima", quando ci conoscevamo appena e c'era desiderio di conoscerci, c'era la passione a sconvolgerci i cuori... Dovevamo lasciarci molto tempo fa, prima di rovinare l'intesa che c'era tra noi.
Ora mi rendo conto che quando parliamo al telefono sono freddo e duro con lui, ma sono sincero. Se mi dice che mi vuole da impazzire, che gli dispiace e tutte quelle cose da senno di poi da cui non si può ricavare nulla, non so cosa rispondergli.
Mi chiede di uscire, di vederci. Ma per fare che? Sesso non mi va più di farlo con lui, l'altra volta ho giurato che sarebbe stata l'ultima.
E quando giuro sul serio non ritorno mai sui miei passi. Ho giurato che avrei tolto il saluto ad una persona qualche anno fa. E così è stato pur vedendoci ogni giorno per un anno intero.
Gli dico la verità, che non so cosa dirgli, che sono sempre qui, che se dovesse capitarmi qualcosa glielo direi io. E immagino ci stia male, nessuno ha piacere nel sentirsi dire di essere di troppo.
E mi dispiace un po', comunque è Lui, e io ho un cuore. Ma non c'è futuro credo, ne son convinto ogni giorno di più.
Ho imparato a vivere senza di Lui anni fa, quando lo volevo.
Quanto poco è rimasto di me, quanto cuore ho consumato. Dopotutto dicono che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando.
Non sarò giovane per sempre, devo prendere il mano le redini di tutto questo casino.
Intanto seguirò il consiglio dell'Altro e inizierò col rendermi presentabile, capelli in primis.
Poi aprirò queste maledette porte e uscirò a divertirmi, a fare notte fonda, mattina presto, a cercare un po' d'amore, un pò di consolazione, a cercare di consumare questo desiderio di vivere che grazie a dio ancora non mi ha lasciato in pace.
Sarò finalmente libero.

martedì 31 gennaio 2012

Divertirsi un po'

Non so nemmeno da dove cominciare. In questi giorni non riesco a capire cosa mi stia passando per la testa, non mi riconosco più.
Forse sto iniziando a capire che non posso andare avanti per molto senza avere una strada da seguire, delle cose da fare per forza.
Io sono così, ho bisogno di non andare allo sbaraglio, per non perdermi.
Forse è per questo che cerco un uomo, e vedo nell'Altro quello che fa per me.. nonostante i pro e i contro.
L'altro giorno mi ha scaricato. Mi arriva un messaggio che ho cancellato poco dopo aver risposto, in cui mi diceva "forse è meglio che non ci vediamo più, non sprecare soldi e non mandarmi più messaggi. Ci sentiremo più avanti se vorremo."
Grazie a dio il destino mi aiuta nei momenti peggiori. C'era una mia amica accanto a me.
Ho potuto solo cambiare colore in volto e fare finta di niente, di nuovo.
Ho risposto con un bel messaggio, il succo era "fai quel che vuoi, mi trovavo bene con te, mi troverei ancora bene con te se tu mi volessi". Ha risposto dicendo che fa male anche a lui (cosa mi chiedo) e che ha voglia di vedermi.
Mi ha detto se andavo venerdì, ma dovevo studiare veramente troppo, poi c'era la piscina e in fondo non stavo granchè. Così ho detto che avevo la febbre, una mezza verità. Ma forse non avevo troppa voglia di andare.
Mi spaventa quell'uomo, perchè non riesco a gestire le emozioni che mi provoca. Con un messaggio mi cambia radicalmente l'uomore e la giornata. A volte mi manca il fiato se penso a tutte le stronzate che può avermi detto e a come io mi sia fidato. In fondo non lo conosco, ci sono una valanga di particolari che non tornano nella sua storia.
Ma all'Altro non riesco a dire di no.
Ieri ha risposto ad un mio messaggio in cui dicevo di volerlo incontrare. Speriamo ha scritto, poi mi ha dato dei giorni in cui è disponibile: oggi domani e dopodomani.
Mi chiedo se lavori anche lui, forse la faccenda dei turni gli concede un sacco di tempo libero, eppure non riesco a capire. E anche lui più che appuntamenti nei pomeriggi della settimana non mi concede, mai un sabato sera, mai una domenica. Forse io vado bene solo per un pomeriggio in settimana, con niente di meglio da fare e la noia che bussa alla porta. Mi starebbe anche bene paradossalmente, basterebbe saperlo per tempo, prima di metterci quella punta di sentimento che non si può più riprendere indietro.
In ogni caso, io sto provando disperatamente a passare gli esami di questa sessione. Sto aspettando i risultati di uno scritto fatto la scorsa settimana che non si decidono ad arrivare. In base al risultato potrò o meno andare da lui mercoledì: se mi ha dato 18 passo all'orale, altrimenti nulla.
Spero con tutto il cuore che mi abbia bocciato, non ho voglia di arrabattare qualcosa per andare a farmi torturare all'orale, ma soprattutto ho voglia di vedere lui, e credo che se anche stavolta non ci vediamo non ci vedremo più davvero. Posso arrendermi all'idea che non mi porterà mai via per un finesettimana, ma non al fatto di perderlo perchè quella baldracca non si decide a pubblicare i risultati.
Non resta che sperare.
Poi c'è Lui.
Dopo che è scoppiato il finimondo quando l'ho beccato in chat che cercava qualcuno con cui "divertirsi un pò", ho fatto la vittima, per giorni non gli ho parlato nè l'ho cercato se non per mandargli qualche lugubre messaggio dalla soglia della morte con scritto che mi mancava.
Il che era anche vero, ma relativamente. Mi mancava l'idea di lui. E fondamentalmente mi mancava l'Altro.
Ben mi sta, chi di spada ferisce...
Venerdì ho accettato di incontrarlo. In macchina, come quando andavamo a fare le porcate al nostro solito parcheggio. Ma stavolta abbiamo provato a parlare. Oddio, io ho provato a parlare, lui annuiva e miagolava ogni tanto che si sente una merda.
Povero, non mi sembra soffra poi tanto, ma anche il solo fatto di sentirmelo dire mi da un po' di consolazione.
Poi mi ha cercato, con la solita voce allegra. Mi ha chiesto di uscire, cosa che non accadeva da circa due anni. Ho detto si.
Appuntamento fissato per ieri sera. "Cinema se riesco a venire per un'ora decente". Ho fatto tardi.
Sono andato da lui, come al solito. Solita domenica, io e lui, in casa. Sul divano.
Mi cerca, lo respingo.
Mi cerca di nuovo, ci sto.
Ci baciamo, finiamo per terra sul materasso che altrimenti, sulla rete, cigola. Nudi.
Facciamo sesso.
Non parlo, ho mal di testa. Forse il corpo di oppone in qualche modo. Ma non ci poso fare niente, ho troppa voglia di scopare. Mi dice che noi due ci amiamo ancora. Non rispondo, lo so che non lo amo più da un pezzo.
Ritorno a casa con il suo odore addosso. Deve aver cambiato bagnoschiuma, la confezione non era la stessa, e sulla pelle ho un profumo diverso. Non lo riconosco più, non lo sento più.
Oggi stavo chattando, mi sentivo di voler qualcosa di nuovo, basta Lui, basta Altro.
Ho incrociato un profilo interessante. Ci messaggio un po', dico che cerco sesso.
Esco, vado a pranzo, vedo che Lui mi chiama al telefono. Ignoro la chiamata, vorrà rompere le palle.
Ritorno, 6 chiamate perse e 2 messaggi. Il migliore era "rispondi, fai la persona adulta".
Lo richiamo. Era lui il ragazzo del profilo interessante.
Ha usato la mia stessa tattica insomma. Peccato che io abbia giocato d'anticipo. E si sa che qual che conta è arrivare primi.
Mi ha detto un po' di tutto, che c'è rimasto male addirittura per qualche giorno, pensando di essere lui lo stronzo, ma che anche io bla bla...
L'ho rimesso al suo posto, dicendogli di non permettersi.
Lui ha tradito, stavamo insieme. Io (per quanto ne sa) no. Non siamo più insieme.
Ora devo pensare seriamente a cosa fare con lui. Che non c'è più niente si vede e si sente, ma è stato comunque una persona importante per me. E non voglio che vada tutto a rotoli solo perchè non ci amiamo più; sapevamo che avremmo smesso di amarci e avremmo dovuto riprenderci le nostre vite. O forse io avrei dovuto riprendermi la mia, la sua se l'è sempre tenuta bella stretta.
Alla fine penso che eravamo innamorati dell'amore che facevamo, bello, intenso. Venendo meno quello, lui ha cercato altri per "divertirsi un pò", io ho cercato un altro di cui innamorarmi. E sono stato discretamente bravo, il destino è stato maledettamente bravo, e anche molto crudele se guardiamo come mi sono ridotto ora.
In ogni caso, ora so che dovrei pensare agli esami, a passarli e a mettere da parte questi corsi che rischiano davvero di farmi impazzire.
Solo non ci riesco, continuo a pensare all'Altro, alla famosa fuga, continuo a pensare a Lui, al rapporto che non voglio perdere anche se forse andrà tutto in fumo, continuo a pensare a M, e ai nostri giovedì sera che si fanno sempre più travolgenti e passionali, continuo a pensare a marghe, ema, vania, a tutti gli amici che ho trascurato e che giustamente pensano che io sia uno stronzo, penso alle vacanze sulla neve che anche quest'anno non farò.
Insomma, penso alle cose che non vanno e non al modo per farle andare.
E' per questo che così spesso ho anche io voglia di divertirmi un po'.


sabato 21 gennaio 2012

Tempo

Sto studiando, il tempo vola.
E dire che come sempre ci sono stati mesi in cui sembrava non passare più. Forse perchè alla fine dei conti non aspettavo nulla, ero comodamente seduto in sala d'attesa, aspettando chissà cosa.
Non sento Lui da quando l'ho mandato al diavolo. In verità gli ho mandato un messaggio una notte. Ero un pò triste, a volte succede. Ho detto chiaramente delle mezze verità, ho scritto che ci siamo voluti bene davvero un tempo (verità), che non capisco come abbiamo fatto a ridurci in questo stato (bugia), che sono arrabbiato con lui (mezza verità, non me ne importa poi tanto) e che ho bisogno di un po' di tempo.
Ha risposto dicendomi che mi vuole bene e che non vuole perdermi.
Direi che si tratta di una risposta del tipo "bla bla", ci ho visto un "ho fatto una figura di merda, non mi va che penserai per sempre di me che sono una merda".
Qui posso dire la verità, quindi la situazione è questa. Penso a lui molto spesso nella mia giornata, molto di più rispetto a prima, a quando eravamo insieme.
Mi manca un pò, forse un dieci per cento dei sentimenti di questi giorni è nostalgia. Ma c'è un rimanente novanta che credo sia rancore.
Non mi meritavo di venir messo da parte in questo modo. Anche io ho tradito, per carità, ne ho fatte di tutti i colori questo mese. Solo che io non l'ho mai messo in un angolo, lui non ha mai dovuto aspettarmi.
E io gli ho dato tanto, tanto di tutto. Tante piccole cose, tanto tempo. Lui a me non ha dato nulla in cambio. Anzi, mi ricordo lucidamente una volta, quando parlando di andare da qualche parte noi due soli mi ha detto 'nano io queste cose le ho già fatte'. E grazie! Bravo coglione che sono, mi sta bene. Imparerò.
Con lui le cose stanno così, sto aspettando una giornata mediocre, non troppo brutta nè troppo bella, in modo da poter contenere le emozioni e cercare di avere lucidità, per chiamarlo ed incontrarlo eventualmente.
Ma ora come ora non so che farmene di lui.
Domenica mi ha chiamato l'Altro.
Era via, in Russia, per lavoro. Mi ha chiamato, quasi non mi ricordavo di lui. Mi ha fatto sorridere, mi ha reso la giornata migliore.
Nei giorni dopo qualche messaggio. Io dolce, forse un pò distaccato, lui a tratti dolce a tratti un porco.
Fino alla definitiva sparizione.
Il giorno prima che tornasse gli ho scritto io. Avevo voglia di sentirlo.
Nonostante avessi cancellato il numero per non cadere in tentazione, ho salvato quello che ha usato dalla russia. Ha risposto, non avevo capito se aveva voglia di me o di scopare con me, comunque ad un certo punto mi chiede di raggiungerlo da qualche parte in lombardia e passare con lui il pomeriggio e la notte. Ho risposto di no, sto studiando per gli esami e soprattutto basta andare a casa d'iddio per scopare. Ho deciso che con lui si fa così, se mi vuole mi prende, altrimenti amen. Quando la voglia sarà insostenibile troverò il modo per contattarlo.
In ogni caso, il mio messaggio in cui dicevo no non ha più avuto risposta. Silenzio.
Sono giorni che c'è silenzio.
Deduco che voleva scopare, io ero disposto a concedere non più che un pranzo. Avrà chiamato un altro numero della sua fitta rubrica.
Mi è un po' sceso, non so se la lontananza o il divorzio recente, o forse ancora gli esami..
Non so, non mi è più indispensabile.
Sto ricominciando a pensare a me, al diavolo il resto.
Ieri ho visto M. E' una bella botta di strada arrivarci, ma ne vale la pena. Dopo il periodo di natale etc in cui non ci siamo visti probabilmente il nostro rapporto si è stabilizzato.
Abbiamo fatto sesso in modo strano, non era amore, ma qualcosa di bello uguale, con dolcezza. Mi cercava le labbra mentre mi scopava, mi stringeva forte e si abbandonava a me.
Per quanto mi riguarda, un tempo cercavo a tutti i costi di capire chi fosse davvero, facevo domande, cercavo di cogliere ogni notizia. Ora no, ora lo ascolto. Lo lascio fare. Non che non me ne importa di lui, ma finalmente forse riesco a bilanciare i miei rapporti umani su di me. Sto iniziando a contare qualcosa per me stesso.
Tutto sommato questo divorzio non mi sta facendo male, anzi...
Rimane solo da decidere per quanto tempo ancora portare il lutto e quando smettere di ignorare Lui e affrontarlo.
Devo dire, però, che la parte dell'anima offesa e indignata mi dona parecchio; soprattutto, mi diverte.

martedì 10 gennaio 2012

Cane!

Ieri è successo il finimondo.
Ho fatto il login in quel maledetto sito, ed è accaduto quello che ho aspettato pazientemente per mesi.
Lui mi ha scritto. Chiaramente non sapendo che ero io.
Cercava sesso, un pò di divertimento.
Il cuore ha iniziato a battere più forte, il ritmo era sempre quello, solo ogni battito era molto più intenso. Sembrava volesse uscirmi dal torace.
All'inizio ho pensato di fare finta di niente e vedere fino a che punto riuscivo a tirare in avanti il gioco.
Ma non ce l'ho fatta.
Io sono così, per un attimo riesco a dominarmi poi mi va il sangue al cervello e si salvi chi può.
Gli ho scritto che ero io.
Non aveva niente da dirmi, non voleva nemmeno rispondermi al telefono. Se l'avessi avuto davanti l'avrei ridotto in fin di vita.
E poi ho iniziato a massacrarlo. Alla fine, dopo un pò di sbigottimento iniziale ho preso fiato e ho seguito il copione che mi son preparato qualche mese fa.. Dopotutto la mia coscienza non è pulita, anche io ho tradito, a volte con il corpo a volte anche con il cuore. Ma io non gli ho fatto mancare mai nulla. E soprattutto non mi sono mai fatto beccare.
Povero coglione che sono. Povero coglione che è.
Ogni messaggio che inviavo era perfetto, cattivo, lucido. Mi sono sentito un gatto che gioca con la sua preda.
Ero quasi felice, euforico. Lui non è riuscito a dirmi altro che gli dispiace e che cmq non è un mostro.
E invece lo è eccome.
Lo è perchè per due anni, quasi tre, sono rimasto in un angolo ad aspettare che si accorgesse di me.
Appuntamenti una volta a settimana, nel weekend quando non aveva di meglio da fare. Mai un giro da qualche parte, mai qualche cosa fatta insieme.
Poi, dopo aver giocato un pò con lui, averlo fatto sentire una merda, ho iniziato a pensare a me.
Sono cattivo, forse un pò stronzo, è vero: l'ha voluto lui, mi ha reso lui così.
Mi sento leggero, sollevato, LIBERO!
Oggi ho ricominciato a pensare un pò seriamente a me.
Lui è stato uno stronzo, non ci piove. Ma mi ha dato anche qualche bel momento.
Solo che guardandomi attorno, nelle cose di ogni giorno, vedo una marea di situazioni che abbiamo vissuto insieme e non riesco a non pensare al fatto che potrebbe averle vissute anche con qualcun altro.. Mentre eravamo insieme, chiaramente.
E poi ripenso ad ogni volta che pur non convinto delle sue parole gli ho creduto.
Ripenso agli amici che ho sacrificato per stare con lui.
Ripenso alle estati, alle vacanze e ad ogni occasione in cui mi sono sentito solo, in cui mi sono isolato dal mondo perchè volevo stare con lui, ma lui era altrove, con amici, con chissà chi.
Ripenso al fatto che gli ho dato tutto me stesso, al fatto che lo abbiamo fatto senza, per mesi.
Più ci penso e più mi incazzo, e più vorrei mettergli le mani addosso. Non perchè sia offeso o perchè lo odi.
Solo per sfogarmi un pò e vendicarmi.
Il dolore per non averlo più me lo sono fatto passare tempo fa.
Chiaramente me la prendo anche con me stesso, Lui ha fatto solo metà del lavoro, sono stato io a permettergli di fare il resto.
Ora lo disprezzo, per me non conta nulla. Potrebbe avvisarmi che sta andando all'inferno e io non gli augurerei neppure buon viaggio.
In ogni caso, se becco in giro chi ha inventato l'amore, giuro che lo ammazzo.