tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

giovedì 24 maggio 2012

Decisioni

Così ho deciso.. Lo lascio del tutto e definitivamente.
Ci siamo visti quella sera, dopo la piscina.
Nonostante non abbia fatto nulla per cercare di nascondere le mie intenzioni, Lui non aveva intuito cosa sarebbe successo. O forse non ci credeva.
Siamo rimasti abbracciati per un po', in silenzio.
Ogni secondo era un centimetro di distanza in più tra noi.
"Nano non mi vuoi più".."Hai ragione, non ti voglio più"
E di nuovo silenzio. E mi ha riportato davanti a casa, senza una parola, senza un gesto.
E poi mi ha cercato, dopo due giorni di silenzio, un messaggio, poi un altro e un altro ancora, e poi le telefonate.
Ero quasi sempre con il nuovo ragazzo, non potevo rispondere se non in maniera evasiva.
E' brutto constatare quanto poco sia rimasto di quel sentimento che mi ha sconvolto la vita tempo fa.
Ci siamo sentiti anche poco fa. Dice che gli manco, chiede quando ci vediamo.
Ma vederci per cosa mi verrebbe da chiedergli. Però rispondo solo che va bene, vediamoci. Quando non lo so, ma vediamoci.
So che fa male, non ho mai provato sulla mia pelle il dolore di essere lasciati ma so quanto può far male l'abbandono.
Oggi era il compleanno dell'Altro.
Dopo due mesi che non ci vediamo, se ci sono io non c'è lui e vice versa (suoi pacchi esclusi), mi ha mandato un messaggio, diciamo un messaggio evasivo, di quelli che è solito mandare per dire che è meglio non vedersi più.
Questa volta l'avrei lasciato andare, me ne sono fatto una ragione ormai.
Ma la mia sfrenata passione per le cause perse, le storie impossibili e per il melodramma mi hanno impedito di stare zito e buono e fare finta di niente.
Ho scritto credo il più bel messaggio d'amore e d'addio che sia mai stato composto. Ho toccato tutti i temi cari della mia poesia, ovvero l'affetto che provo per lui, il dispiacere per essere stato messo da parte un'altra volta...
Ma questa volta la malinconia delle mie parole era lucida, ho quasi avuto paura di me stesso.
Ha dovuto rispondere con la coda tra le gambe un'altra volta. Non ha più quell'effetto devastante che aveva su di me fino a qualche settimana fa.
E mi sento invincibile, sapendo di poter tenere testa ai sentimenti che provo per lui. O che provavo, devo vederlo per capire.
E poi è stato anche il turno di M.
Oggi è giovedì, come ogni giovedì dei mesi scorsi fino al mese scorso, gli ho scritto io, approfittando del fatto che il nuovo ragazzo è via questa settimana.
"Hey man, stasera ci sei?"
Dopotutto un tempo mi piaceva un sacco e ci siamo fatti del buon sesso..
Ha fatto un po' di storie, nel senso che ha rimandato la decisione alla serata.
Io purtroppo in questi giorni non sto bene, credo che il signore abbia voluto punirmi per la mia zoccolaggine: mal di testa fisso dopo le 5 del pomeriggio, stomaco aggrovigliato dall'ora di pranzo e una deliziosa colonia di herpes sotto il naso.
Ho proposto di vederci senza fare nulla, anche solo per parlare un po'. Avevo intenzione di raccontargli del nuovo ragazzo.
Ha risposto che sarebbe stato meglio vedersi la prossima settimana, in modo da poter anche andare agli allenamenti.
Solo che io ci sono oggi. E oggi tiro giù la saracinesca per lui.
Non ci vedremo più probabilmente, giovedì prossimo sono via col nuovo ragazzo, quello dopo ancora chi lo sa...
Sto cambiando un po' di cose, sto facendo ordine.
Forse anche troppo ordine. E le persone non capiscono.
Non vedo Marghe da settimane. E' arrabbiata, lo capisco dai suoi messaggi.
Ma non dico nulla.
Alla fine non avrebbe senso dirle una stronzata.
O tutta la verità o tutta un'omissione. E siccome la verità ho giurato di portarmela con me per sempre la scelta è semplice.
Ho realizzato in questi giorni che sono davvero solo.
Addirittura più di quanto credevo. Più di quanto credevo di poter sopportare.
Prima o poi il nuovo ragazzo passerà, non sarà più nuovo.
E allora cosa sarà di me?
Ci sarà ancora qualcuno che si ricorderà di me e che sarà disposto a vedermi anche con l'herpes?
Sono una persona riservata, è vero. Il fatto poi di essere come sono non aiuta.
Un sacco di bugie, un sacco di mezze verità, la gente non mi capisce più, non mi crede e alla fine mi lascia andare.
Un amica mi ha detto che ho un'aria aristocratica, termine usato con l'accezione di spocchiosa.
Beh, forse a vedermi così, in giro, posso sembrare uno con la puzza sotto il naso. Probabilmente in quel momento sto pensado all'Altro, al nuovo ragazzo, all'uni che va e non va...
Ma sto solo pensando un po' a me stesso, sto cercando di stare bene.
E mi rifiuto di credere che sia una cosa sbagliata, anche se ciò comporta il dover lasciare da parte per un po' le persone che, per quanto care, non possono sapere e capire la verità.
P.S. Buon compleanno pisellone!

martedì 15 maggio 2012

V Settimana

Credo che alla base di tutto ci sia la mia fragilità.
Per qualche tempo mi lascia in pace, e inizio a stare bene, poi eccola che ritorna all'improvviso, riaccesa da immagini che mi capita di vedere in giro.
Oggi in treno c'era un ragazzo. Un bel ragazzo in verità, e soprattutto un ragazzo affascinante.
Una polo di un colore che su un altra persona avrebbe fatto ridere, su di lui aveva tutt'un altro effetto, sembrava volesse ostentare il suo fascino.
Occhiali da sole, molto scuri e piuttosto grossi, coprivano gran parte del volto, lasciando però scoperto il naso.
Un bel naso, dritto, grosso ma non troppo e con una bella forma.
Siccome sono maiale per natura, so che un bel naso implica la maggior parte delle volte un bell'uccello, specialmente se le mani del soggetto rispettano alcuni criteri che ho potuto definire con l'esperienza.
Inutile dire che rispettava tutto quanto alla lettera.
Sulle braccia, poi, un paio di tatuaggi, uno sull'avambraccio e uno sul bicipite, che affiorava appena dalla manica.
Aveva un comportamento strano. Entrambi eravamo in piedi, vicini alla porta, e spostandomi qua e la per lasciar passare la gente, mi mettevo in modo da averlo sempre a tiro.
Ascoltava l'ipod a volume alto, potevo sentire appena il ritmo della musica, sottolineato anche dal suo piede destro che batteva a tempo per terra.
Ci siamo guardati, pur non avendolo mai fissato, intuivo che mi guardava.
Ho pensato per un attimo a come dev'essere poter abbordare qualcuno in una soluzione così insolita.
Mi sono eccitato.
Ma poi è arrivato il pensiero del nuovo ragazzo.
Con lui è ancora tutto bellissimo, siamo al punto che ogni volta che facciamo l'amore, che scopriamo qualcosa in più di noi e dei nostri corpi, ci sentiamo felici e l'uno parte dell'altro.
E lui non mi mente, lo vedo che è sincero, sia quando ci guardiamo negli occhi, sia quando mi scrive un messaggio.
Siamo felici, stiamo davvero bene insieme.
Ma ho paura.
Ho paura di perderlo, ho paura di dovermi trovare da un giorno all'altro a dovermi ricredere, un'altra volta.
E questo perchè l'Altro mi ha fatto troppo male.
Stiamo provando a vederci da un paio di settimane.
Non mi riempie di entusiasmo la cosa, ho un po' paura di vederlo. Potrebbe riaccendersi tutto quel sentimento che sono riuscito a mettere da parte, e non sarebbe giusto nei confronti del ragazzo.
E, in ogni caso, o perchè dico una palla io o perchè lui si inventa mille storie, non  si riesce a vederci.
La cosa più divertente è successa l'altro giorno: mi scrive se vado da lui per la sera, rispondo che non ci sono e lui rilancia per venerdì sera. Rifiuto subito, la sera non è proprio più possibile scomodarmi.
Poi mi cerca, mi telefona un giorno, parliamo.
Mi dice che sabato di giorno potrebbe esserci, ma fino ad una cert'ora, perchè poi sarebbe dovuto andare dal suo "ragazzo". Gli rispondo che va bene, di risentirci.
Io non l'ho cercato, l'ha fatto lui. Mi chiede, nonostante sapesse già la risposta, di raggiungerlo per la sera di venerdì. Declino di nuovo e rilancio per il sabato.
Nessuna risposta. La sera tardi, poi, mi risponde scrivendo che purtroppo non avrebbe potuto lui sabato mattina.
Non ho neanche risposto.
E sabato sera, inspiegabilmente, arriva la telefonata. Come stai, che fai...
Solite banalità.
In sostanza gli chiedo se è in macchina per andare dal suo uomo e mi dice con un tono piuttosto seccato che avrebbe lavorato la sera.
Questa è l'ennesima prova del fatto che mi dice una valanga di cazzate. Dice e si contraddice, c'è e poi non c'è, ci vediamo e poi non ci vediamo.
Mi sono rotto il cazzo insomma.
All'altro continuo a voler bene in qualche modo. Non è cattivo, solo forse un po' troppo solo da troppo tempo.
E francamente credo che andare a dormire da solo di notte, in una casa vuota, sia quanto meno triste.
Ma è solo una mia supposizione, potrei sbagliarmi e non di poco.
Poi è stato il turno di M.
Mi arriva un messaggio. "Ma quindi non ci vediamo più..."
Rispondo meravigliato per il fatto che è vivo. Non ci vediamo da un mese, e probabilmente non ci vedremo per un po'. Mi sono rotto le palle di correre dietro alle persone, in particolar modo a chi non se lo merita.
Ci si vuole in due per certe cose, se devo essere sempre io a starti a culo allora vuol dire che forse non ti interesso poi tanto.
Così lo lascio perdere un altro po'.
Con il nuovo ragazzo non c'è amante che tenga, mi piace un sacco.
E poi 'è Lui.
Ha intuito che lo bidono di proposito. O meglio che non faccio nulla per evitare di bidonarlo. Ogni mio mal di testa diventa forte forte e non ci vediamo, ogni appuntamento ipotetico con i miei amici diventa certo e non si riesce ad incontrarci.
E ha capito anche che c'è qualcun'altro. Me lo chiede con insistenza e inizia a chiedere cosa ho fatto le sere precedenti, sperando che io mi tradisca. Ma è un gioco che ho inventato io, sono praticamente imbattibile.
Devo lasciarlo definitivamente, per il suo bene.
Credo che mi voglia davvero tanto bene, ma è tardi, non c'è più quel sentimento che ci teneva uniti tempo fa, quando stavamo bene. Per me lui è una persona cara, che in quanto tale non riesco a lasciare andare definitivamente.
Ho ancora pochi anni prima di diventare come lui, me li voglio godere al massimo, senza dover dire grazie e scusa a nessuno.

martedì 8 maggio 2012

IV Settimana

Ci sono persone, quelli come me, che per rendersi conto di essere vive, hanno bisogno di mettere i piedi su di una mina e saltare per aria con una gran botto.
E allora ti scatta dentro qualcosa e ti viene la necessità di fare tutte quelle cose che hai messo da parte, di fare ordine.
Così l'altro giorno, dopo due giorni di silenzio da parte mia e di muso lungo da parte sua, ho preso il telefono e ho chiamato Lui per dirgli tutto.. O quasi.
Ho spiegato le mie ragioni, non potevo certo ammettere di aver conosciuto il nuovo ragazzo, ma ho detto fondamentalmente la verità e quello che sento.
Che con Lui non ci sto più bene da un po', che sono praticamente sicuro di non amarlo più, che non ho nemmeno voglia di scoparci, che secondo me le cose non sono mai ritornate a posto dopo averlo beccato.
E Lui niente.
Non diceva niente se non che gli dispiace e che non sa se ce la farà a stare senza di me.
E poi due giorni di silenzio.
Allora io mi dico: sono io che lo sto mollando, e fin qui siamo tutto d'accordo, ma che da un giorno all'altro gli sia già passata tutta questa dipendenza da me proprio non mi sembra possibile.
Quasi sicuramente questo fatto è attribuibile alla "sporchezza"  della mia coscienza, se mi avesse mollato lui avrei avuto un discreto elenco di soggetti con cui consolarmi.
Resta il fatto che non mi fido di Lui.
Credo che lasciarlo sia la cosa migliore da fare e fondamentalmente l'unica.
Con il nuovo ragazzo sto bene, sto bene di brutto.
Solo, non so quanto possa durare e non so se approfondendo il rapporto tra noi le cose possano migliorare o degenerare.
Finora è tutto bello, ma basterebbe un nulla e potremmo implodere.
Da quel che so siamo abbastanza simili: per la serie "dagli amici mi guardi dio, che dai nemici ci penso io".
Cerchiamo l'uno nell'altro una specie di completamento. E funziona abbastanza bene.
Anche con Lui funzionava bene, ma poi non ho capito più nulla e ci siamo allontanati. Se penso a quanti può essersene fatti mi viene da star male. Di lui mi fidavo e ho fatto cose che non bisognerebbe fare se non con un moroso fisso e fedele.
Stasera ci incontreremo e non so cosa e come potrà concludersi l'incontro. E' una colossale incognita.
Con il nuovo ragazzo, che continuerò a chiamare nuovo ragazzo per non dover introdurre una nuova M tra i miei contatti, le cose vanno bene.
Quella sera in cui ci siamo salutati in malo modo è stata solo un episodio.
Mi vuole bene, mi cerca e si preoccupa per me. Forse anche troppo a volte, forse crede che io sia un po' stupidotto, e non mi dispiace che lo creda per ora. Ci sarà modo e maniera di dimostrargli il contrario.
Una cosa che mi piace tanto di lui è la sincerità. Con me lo è sempre, non gli importa di dirmi una cosa solo per farmi piacere. Come mi ha detto una volta, e come faccio io, piuttosto che dire una cazzata, omette.
E io ho bisogno di sincerità.
Ho bisogno di persone su cui poter contare, dopo che Lui, l'Altro, M e chissà quanti altri mi hanno detto un sacco di cazzate solo per farsi una scopata. E' un mondo un po' bugiardo, di cui certo faccio parte anche io, ma nel quale mi sento stretto.
Voglio essere libero di voler bene al nuovo ragazzo, voglio potergli dare tutto l'amore che merita.
E ce la sto facendo, grazie anche alle varie novità di questi giorni.
Ho sentito l'Altro di nuovo, oramai è più di un mese che non ci vediamo.
Dovevamo incontrarci ma è stato male. Forse questa volta per davvero.
Mi è dispiaciuto per lui, ma non avrei saputo davvero cosa fare e dire se ci fossi andato. Non ho più voglia di scopare a destra e a manca, ho solo voglia di stare con il nuovo meraviglioso ragazzo.
Abbiamo dei progetti, abbiamo già pensato a qualche gitarella da farci. Sarà difficile riuscire ad organizzare, l'università, mia madre, il suo lavoro e anche questo tempo pazzerello stanno remando contro, ma non me ne importa niente, sto seguendo un nuovo motto, basta volerlo e nulla è impossibile (tranne studiare).
Questa volta ce la sto facendo davvero a cambiare rotta.

giovedì 3 maggio 2012

Volere bene

Forse sono io il problema..
Sicuramente sono io il problema, perchè ogni volta sembra finire allo stesso modo.
E ogni volta mi dico che tutto fa esperienza, la prossima volta non ci caschi, vedrai...
Che magari poi non è niente, solo una serata un po' così, lui stanco per il lavoro, io stanco di non sapere cosa dire e cosa dire a Lui.
Ma dopo che viene, si spegne: non subito dopo, mi bacia, mi cerca, capisco che mi vuole.
E' l'ultimo momento, quello prima di scendere dalla macchina.
Quello a cui tengo di più.
Sono dell'idea che certe cose non vadano dette subito, meglio aspettare che passi la prima botta di sentimenti che annebbia la mente.
Con lui mi sono lasciato andare, ho risposto subito alla provocazione. Credendo di poter gestire la faccenda, ovviamente, ma senza rendermi conto che non è così. La prima sera lo credevo un ragazzo semplice, un po' innocente, praticamente un investimento senza rischio; già la seconda sera ho dovuto cambiare idea.
Fino a qualche mese fa avevo così tanto da dare al mondo, così tanta voglia di andare a testa alta e di spaccare tutto.. Ora non ne rimane praticamente niente.
Ho solo voglia di stare bene, di potermi innamorare.
Ho bisogno di innamorarmi, ho bisogno di svegliarmi la mattina e pensare a quacuno, di andare a dormire e coccolarmi con il pensiero di aver quel qualcuno vicino, anche se non fisicamente.
Ho provato ad andare in giro a scopare senza ritegno, e la cosa non è durata molto. Mi sono sentito stanco dopo una settimana. E tutto sommato non andava male, risparmiare così tanti sentimenti mi sfinisce meno che soffrire.
E poi ti capita quella maledetta persona, da cui non ti aspettavi nulla, di cui basta uno sguardo e non capisci più niente. Vedi che c'è qualche aspetto che non ti convince pienamente, ma non te ne frega poi tanto, perchè la visione d'insieme non stona. E' bello così.
Accetti anche cose che in condizioni normali ti darebbero fastidio: la prossima volta che ci vediamo andrà meglio.
E poi basta un lampo, un telefono che squilla e subito il dubbio si insinua.
E vorresti essere lontano, cerchi dentro di te la forza per dirti che non è niente, forse ti vuole davvero.
E non la riesci a mandare giù.
Così ti ritrovi davanti al pc, con l'umore sotto terra a pensare a tutte le cose belle che avete trascorso, nonostante vi conosciate da poco più di una settimana, per non sprofondare del tutto.
Domani vado dall'Altro.
O meglio forse ci vado, perchè non mi ha più risposto.
Non è più un problema.
Riesco a farmi trattare male da più amanti contemporaneamente, ma riesco a stare male solo per uno alla volta, e l'Altro ha già avuto la sua parte.
Non so cosa aspettarmi dall'incontro, forse ci faremo la solita scopata, forse parleremo un po'.
O forse ancora non ci vedremo affatto e sarà meglio così.
Ora la mia priorità è capire cosa dire a Lui, se dire la verità oppure omettere, dicendo solo che non ci amiamo più.
Era da qualche giorno che non mi capitava di ritrovarmi in questo stato.
Spero siano i miei infallibili sensi a sbagliare, spero che quella di oggi sia stata solo una serata triste.
Perchè altrimenti non avrei più certezze.
Non crederei più nel volere bene gratuitamente alle persone.

martedì 1 maggio 2012

III settimana

Sono in ritardo. Come al solito.
Mi ero ripromesso di scrivere al massimo entro il sabato le porcate combinate durante la settimana.
Ma non ho avuto tempo, e questa volta per davvero.
Lo scorso sabato ho incontrato un soggetto contattato la mattina stessa, o forse il giorno prima.
In ogni caso uno schifo. Un appuntamento in macchina di una mezz'ora, giusto il tempo di fargli una pompa e via: in condizioni normali mi sarei sentito sporco, ma al momento non mi ha fatto effetto.
Domenica poi ho incontrato Lui.
Stavo provando a tenere vivo qualcosa tra noi, ma senza troppi risultati.
La dinamica sempre la stessa: scopata, lui che mi dice che non lo amo più, io che non rispondo e via così.
Poi è successo il fatto.
Un fatto bellissimo, del quale ancora non mi capacito.
Ho conosciuto un ragazzo.
Ma non uno qualunque, un ragazzo diverso. In chat era molto sfuggevole, non ci siamo detti poi molto.
Avremmo dovuto vederci venerdì, ma poi per via della piscina non se n'è fatto nulla.
L'avevo sentito al telefono, e dalla voce sembrava un ragazzo...normale, diciamo.
Che poi il concetto di normale è soggettivo, ma dalla voce almeno una selezione a grandi linee la si può fare.
Così martedì, non sapendo che fare per tenere a bada la voglia, l'ho cercato, chiedendogli cosa avrebbe fatto la sera. O forse mi ha cercato lui, non ricordo bene, mi sembrano passati cent'anni.
Fatto sta che ho preso la mia fedele automobile e sono andato verso nord, verso il lago.
Ero ovviamente in ritardo, ho dovuto tirare un piccolo pacco per giustificarmi, ma era praticamente innocuo.
E poi l'ho visto...
E poi l'ho visto ancora meglio.
Bello, non esageratamente bello, ma comunque molto bello.
Appena più basso di me, capelli scuri, forse un po' minacciati dalla calvizie, ma per ora ancora ben saldi e due occhi di una bellezza spaventosa.
Non li avevo visti bene, il buio del locale e la mia morbosa fissa per le mani catturavano la mia attenzione; col senno di poi, dico che quel paio di occhioni ti portano via la ragione.
Fisicamente niente male, un bel corpo, muscoloso (forse leggermente più grosso dalla vita in su rispetto alle gambe) e maturo...
Non ha ancora 30 anni eppure gliene avrei dato qualcuno in più.
La cosa che più mi ha affascinato sono le sue mani.
Belle, massicce e forti, così come le braccia (me le sono immaginate subito sulle mie chiappe).
Insomma, fisicamente attraente, mette addoso abbastanza voglia.
Il fattore che non avevo considerato, era la possibilità che fosse anche una persona interessante.
Ha iniziato a parlare e mi ha raccontato di lui.
Un sacco di esperienze, gli piace andare in giro, conoscere, fare... forse è stato lì che dentro di me è scattato qualcosa.
Abbiamo parlato tanto, di lui, di me, di noi.
Non gli ho raccontato del mio Lui, non ne ho avuto il coraggio.
Perchè è così che succede, se c'è qualcuno che mi piace non gli racconto la verità, inizio a romanzare liberamente per non ferire nessuno e per non sembrare una persona terribile: sono una merda.
Ma per parlare di lui non basta questo piccolo spazio.. Forse non basta nemmeno quello spicchio di cuore che mi è rimasto per poterlo avere.
In ogni caso, martedì notte mi ha guardato con un'espressione che non ho mai visto in faccia a nessuno.
Usciti dal bar "Beh, io sono un po' timido, ma ho un sacco di voglia di baciarti".
E mi ha portato in un posto un po' imboscato, da cui però si potevano vedere abbastanza bene le stelle che questo ciel di lombardia ci regala quando è sereno. E ci siamo baciati.
Non ho mai guardato più in alto del tettuccio di una macchina al primo appuntamento.
Ci siamo baciati tanto, virgin radio selezionava la colonna sonora.
Sono stato bene, dopo mesi ti tira e molla con l'Altro, di molla e tira con Lui, finalmente sono stato bene.
Così tanto che mercoledì ci siamo scambiati una valanga di messaggi e mercoledì sera ci siamo visti di nuovo.
Lo volevo tanto, ho menato le solite storie a tutti e ci siamo visti.
Abbiamo preso un drink e poi siamo stati al motel.
Forse potrebbe sembrare la fine di un amore nemmeno sbocciato, e anche della poesia.
Ma non è stato così.
Abbiamo fatto l'amore, non il sesso più sconvolgente della mia vita come è stato con l'Altro, ma l'amore.
Quello di cui avevo e ho bisogno, quello che dopo essere venuti ci si sdraia vicini e ci si bacia, ci si tiene tra le braccia e ci si vuole reciprocamente.
Così giovedì ci siamo dati tregua, aveva da fare, e venerdì ci siamo rivisti, programma simile, abbiamo bevuto qualcosa e poi motel.
Domenica ho visto Lui.
E' stato difficile, molto difficile vederlo e non gridargli in faccia che non sono più innamorato di lui da un pezzo, che non sto più bene e che non ne voglio più sapere di lui e delle sue storie..
Forse perchè queste cose non sono vere, o forse perchè lo sono ma sono convinto del fatto che ci sia modo e modo. Devo essere convito di mollarlo, e soprattutto decidere cosa dirgli per farlo.
Abbiamo fatto sesso, senza un minimo di coinvolgimento da parte mia e senza senso di colpa, se non nei confronti del nuovo ragazzo.
Ciò nonostante, oggi però è stata la giornata più bella di tutte. Di tutte quelle dello scorso anno, e anche di quello prima. Una giornata di quelle che ti ricordi per sempre: la prima volta non si dimentica più.
Oggi mi ha portato in giro tutto il giorno, il nuovo ragazzo intendo.
Abbiamo fatto 350 chilometri, fianco a fianco.
Mi ha portato in svizzera, mi ha mostrato i posti in cui è stato, mi ha fatto vedere un pezzettino di mondo.
Abbiamo parlato tanto, ci siamo detti tante cose, con lui non c'è silenzio imbarazzante, mi sento a mio agio e sto veramente bene.
Dopo una giornata di baci rubati al conducente ci siamo rinchiusi di nuovo in motel e abbiamo fatto l'amore di nuovo. E' sempre più bello...
Sono stanco oggi, ma stanco fisicamente. Sento di aver fatto finalmente qualcosa di una mia giornata.
Sento di non essere più da solo e sento che forse c'è la speranza che le cose possano funzionare.
Non so cosa succederà, quali sviluppi ci saranno.
Solo sto bene, e sarò sempre grato al nuovo ragazzo per questo.
Sicuramente ci sarà da pensare seriamente al da farsi, ricomincia l'uni la prossima settimana e quindi anche i casini: meglio non farsi viaggi strani, ma forse riuscirò a trovare un sapore nuovo da dare ai miei giorni.
Grazie bellissimo ragazzo.