tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

martedì 11 settembre 2012

Estate 2012

Ho provato tante sere a mettermi davanti a questa pagina bianca per riempirla di pensieri e di sensazioni che non sempre riesco a mandare giù.
Poi per la pigrizia e per la voglia di non ripensarci su ho chiuso tutto e rimandato a domani.
Ma sono arrivato a questo punto, alla fine dell'estate, in cui bisogna tirare un po' le somme: coi conti non ci so fare granché ma sembra abbastanza evidente che non ci siamo.
Tutto il bello dei giorni di maggio e giugno se n'è andato, come se appartenesse ad un'altra vita, ad un'altra era.
Credo che la causa di questo sia M.
Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi, troppo carino, troppo affabile. E anche M, come fece Lui diverso tempo fa, ha dato per scontato il fatto che fossimo insieme.
Un giorno, di punto in banco, mi dice che 'stiamo insieme,vero?'. E io cosa posso fare se non dire di si a quel  bel ragazzotto.
In questo modo sembra una cosa scontata, stiamo insieme così come fosse naturale. Col cazzo, stare insieme vuol dire avere dei diritti e dei doveri nei confronti dell'altro. Che poi diventano in ogni caso diritti di tutti e doveri miei, ma questa è la mia triste storia.
Tutto è iniziato ad aprile.
Poi è arrivata l'estate, il primo weekend insieme. Semplicemente stupendo.
Poi i miei esami, e sono andati veramente bene.
Poi i 5 giorni al mare. E sono iniziati i guai.
Forse è stato lì che ho iniziato a pensare al fatto che forse potremmo non andarci reciprocamente bene.
Abitudini diverse, diversi modi di pensare, e banalmente, anche di passare il tempo.
E poi quella tremenda sensazione di essere di troppo che a volte si insinua tra di noi.
Poi è stato il momento del suo compleanno.
Ha voluto (spero non dovuto) passare la serata con me, nonostante la cifra fosse significativa.
Trent'anni si compiono una volta sola.
E lì sentivo che in lui c'era qualcosa di diverso. Qualcosa nel ragazzo che mi ha fatto innamorare non c'era più.
La dolcezza, l'attenzione nei miei riguardi, un tempo sempre presente, era stata confinata ai brevi momenti prima di fare l'amore.
Poi sono stato al mare, con i miei.
Pochi messaggi, ma sempre pieni d'amore. Ho sperato che quel tipo un po' strano fosse ritornato da me, sembrava ritornato quello di un tempo.
E al mio ritorno, nulla di tutto ciò.
Lui non c'è più.
Ci vedevamo così spesso un tempo, che alla fine non sapevamo più cosa dirci, non che ce ne fosse bisogno.
Ora invece un paio di volte a settimana, quando va bene, ed ogni volta lo stesso rituale: drink o cena sua, poi  a scopare. Anche il sesso è diverso. Sento che facciamo l'amore, quei momenti lì sono gli unici che ci tengono vicini. Ma c'è qualcosa di diverso, che ancora non riesco a capire.
Io lo so che gli piace il cazzo, è una cosa che ho capito subito, e anche lui stesso l'ha ammesso. Solo che da un paio di mesi a questa parte non gli piace più. O forse, e anche peggio, non gli piace il mio.
Non riesco a capire se se la fa con qualcun altro o qualcun altra. A volte lo spero, così almeno capisco dov'è il problema e la smetto di farmi male.
Mi ha chiesto del futuro quel giorno, e io lo voglio ancora un futuro con lui. Solo devo capire se vuole farne parte anche lui.
E poi ci sono i discorsi e le frasi lasciate a metà, e quella stronzata galattica del fatto che lui non mente, lui omette.
Insomma, mi sono fidato di nuovo, anche se lo sapevo che avrei dovuto fare con calma, e ora mi ritrovo qui come un coglione a stare male, e a pensare ogni volta che facciamo l'amore che potrebbe essere l'ultima.
Credevo che la lezione che mi aveva impartito l'Altro sarebbe bastata per anni, invece non è durata che pochi mesi.
L'ho rivisto. Alla fine siamo diventati amici per davvero. Con lui almeno posso sfogarmi.
Nei miei momenti bui, per far fronte alla tristezza e alla solitudine, ho anche ricontattato alcuno vecchie conoscenze. Ho rivisto G, siamo andati in motel.
Credevo avrebbe fatto molto male tradire il mio uomo, invece la cosa è andata abbastanza tranquilla. Non ho quasi avuto rimorso. 'Perché tanto l'ha fatto anche lui di sicuro'.
Ho rivisto anche M qualche giorno fa. M che conosco da più di un anno.
Avevo smesso di vederlo quando ho iniziato a frequentare il mio attuale fidanzato, sparendo grosso modo da un giorno all'altro. Certo, lui non mi ha mai cercato, ma mi dispiaceva un po'. Dopotutto andare da lui è stata una cosa che mi ha tenuto in vita per diversi mesi. Mi piaceva.
Nel rivederlo, l'altra sera, mi sono ritrovato davanti un uomo vecchio, abbastanza sfiduciato e pure un po' stanco. Mi ha fatto quasi tristezza.
E ho iniziato a rimuginare.
Alla fine, nonostante i mille tentativi e le diverse esperienze, sono sempre il solito io, alla disperata ricerca di attenzioni e di affetto, puttanello quanto basta, forse poco o forse troppo fedele.
E come al solito, non sono riuscito ancora a farmi una vita mia, e mi trovo dopo mesi di frequentazione a capire che sto vivendo la sua. Ai suoi occhi non conto praticamente nulla, sono solo un'abitudine.
E la cosa peggiore è che da qui non so come uscire.
Perchè in effetti un modo per uscirne non esiste, potrei scappare in capo al mondo e ne sentirei la mancanza, potrei mollarlo, e troverei un altro che sarebbe identico a lui, mi amerebbe per qualche tempo per poi lasciarmi in attesa anche di un semplice messaggio per ore.
Una cosa è certa: se dovesse finire, farei anche io come l'Altro, farei delle gran scopate senza preoccuparmi minimamente di conoscere qualsiasi dettaglio vada oltre il nome.
Sarà la febbre, che mi ha tenuto compagnia in questi giorni, sarà il fatto che dovrei studiare ma non ne ho voglia... Ma in questi giorni sono veramente sotto.

venerdì 27 luglio 2012

Luglio

Che i nodi vengono al pettine, mia madre me l'aveva insegnato fin da piccolo.
Sapevo che sarebbe arrivato un momento come questo, il momento di fare i conti.
Ed è proprio come temevo: cercando di tenere vicini tutti, non sono riuscito a salvare nessuno.
Ho solo cercato di essere felice, e lo sono stato davvero tanto. Il merito è tutto di M, è stato lui a farmi conoscere il piacere di vivere, la gioia di aprire gli occhi la mattina.
Ma non potevo certo spiegare che era lui a farmi così tanto bene, così ho iniziato ad omettere, ad allontanarmi da tutti quanti.
E mi ritrovo a fine luglio, finiti gli esami, a non sapere quasi cosa fare delle mie giornate, a non sapere come fare per farmi passare questo stato di pseudo-depressione.
Marghe oramai non vuole nemmeno più vedermi, e questa volta credo sia definitiva. Non me lo merito, in questi giorni di studio ho cercato di non disturbare. O forse ho cercato di sfruttare il fatto che fosse impegnata per non doverla cercare. Non lo so, la mente quando c'è qualcosa che non va comincia a costruire e a viaggiare nella fantasia, così non riesci più a capire se davvero è colpa tua.
Il risultato è che il rapporto che avevamo non c'è più.
Ho sempre avuto la sensazione di essere tremendo come amico. E in effetti è così, ma non lo faccio con cattiveria. Non uso le persone, contrariamente a quanto pensano loro. Io solo ho bisogno di prendere ciascuno a piccole dosi. E ciascuno nel momento giusto. Questo discorso forse è assurdo, nel senso che un amico vero dovrebbe sempre essere reperibile, dovrebbe avere un telefono rosso accanto al letto dedicato alle circostanze di un certo tipo. Ma io non sono un vero amico.
Lo sono stato per qualcuno, che è stato prontamente deluso, qualcuno lo è stato per me, e ne sono stato deluso io.
Poi ho iniziato a frequentare un certo tipo di persone, e gli amici non sono serviti più, rendevano solo tutto più difficile. Anche perchè non avrei potuto fare altro che lamentarmi. E conosco molto bene il fastidio che provoca una persona che ti rovescia addosso i suoi problemi esistenziali: se hai un periodo in cui sei triste ci sta che me lo vieni a raccontare e io sono il primo a starti a sentire, ma se il periodo dura settimane, mesi, addirittura dieci anni, significa che sei una persona che deve rivedere il suo modo di vivere, evidentemente c'è qualcosa che non va. E non me ne può volere se la ignoro per settimane. Raccontami qualcosa di nuovo, dimmi che stai provandoci almeno ad essere felice.
Perciò, onde evitare di comportarmi così con qualcuno, le mie pare me le tengo per me.. E per il mio blog, in cui vanno a finire tutti i miei pensieri. Qui se non altro, se uno non ha voglia di sentirli chiude la finestra e amici come prima.
Con M va a fasi alterne. Dopo quel cambiamento brusco che ha avuto qualche tempo fa, la situazione si è stabilizzata. Mi son detto che alla fine stare male non serve, e mi sono convinto che in effetti le cose vanno prese con la spontaneità con cui arrivano, senza pensare che dietro ad un gesto ci sia per forza qualcosa di losco o comunque qualche prezzo da pagare.
Mi piace, continua a piacermi. Anche se fare l'amore non è sempre bello. C'è qualcosa che non va, forse c'è a volte un po' meno sintonia, il che stride con i bei momenti che abbiamo passato.
Domani partiamo, ritorniamo in toscana per 4 o 5 giorni. Non ero molto convinto di questo viaggetto. Pensavo a qualcosa di più "divertente" per quest'estate, tipo viaggio con gli "amici". Mancando questi si sarebbe trasformato in un viaggio con.
In ogni caso, mi piace andare in giro con M, e per questo mi sarebbe piaciuto andare a vedere qualcosa di nuovo insieme, o andare al mare i qualche posto più particolare. Però fa niente, in così poco tempo sarebbe stato impossibile fare diversamente. Magari a settembre, se riesco a trovare qualche posto da rapinare.
I dubbi si fanno un po' pressanti. Non so se sia giusta la nostra relazione, forse abbiamo interessi diversi, o siamo persone troppo diverse.
Ne ho parlato con l'Altro.
Perchè l'Altro, dopo avergli fatto il funerale qualche settimana fa, è rispuntato. E' rispuntato tutto nuovo.
A suo dire ora siamo amici.. Francamente credo sia un po' solo e allora vado bene anche io. Sicuro è che non si tromba più, me l'ha fatto capire già tempo fa e l'ha ribadito ieri.
Apparentemente senza cazzo non dovrebbe rappresentare più nulla per me, ma è stato così decisivo l'incontro con lui che sono disposto anche a sopportare questa nuova umiliazione, nella speranza di riuscire a mitigare alcuni aspetti del mio carattere conoscendo e imitando il suo.
Ieri siamo rimasti al telefono per trenta minuti. E abbiamo parlato.
Gli ho raccontato di M, gli ho detto dei dubbi e del resto. E' utile parlare con lui, la sua freddezza aiuta a frenare l'impulsività dei miei sentimenti e a fare ordine.
Forse in questa salsa riesco a digerirlo, sicuramente rimanendo fuori dal letto la situazione è più gestibile.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrei potuto parlare con l'Altro senza quella sensazione di voler morire da un momento all'altro per stare meno male. Cazzo se mi ha fatto male.
Pazienza, mi ha insegnato molto.
Ma anche lui è lontano, e in questa malefica estate, come in tutte le altre della mia vita, mi ritrovo a compatire un po' la mia solitudine.
Se solo fossi capace di dosare le cose...
Domani inizia la prima vacanza "vera" dell'estate, e la prima vacanza "vera" in coppia. Speriamo di ritornare a casa come fidanzati e non come ex.
Buone vacanze.

domenica 1 luglio 2012

La Luna

Eppure non sono sempre stato così.
Intendo dire che ho iniziato a non fidarmi più di niente e di nessuno quando mi sono iscritto per la prima volta in quella maledetta chat da cui poi è iniziato tutto.
Prima c'ero io. C'era Lui.
C'erano anche altri soggetti, chi più o chi meno avevano tutti un ruolo nel mio gioco.
Ma il gioco era solo mio, ero io il centro di tutto quanto. Io a scegliere come quando e con chi.
Poi ho conosciuto le persone sbagliate, quelle con cui vorresti passare un po' di tempo anche fuori dal letto.
E sono iniziati i dubbi, le amarezze, l'ansia di non sapere e di non potersi fidare, la triste impressione di essere usati...
Sono cambiato.
Anche con M funziona così.
Mi ama, così dice. E io ci credo anche, tutti a modo nostro possiamo amare, resta solo da definire quale sia il modo.
Eppure c'è qualcosa che non mi torna. Ci sono delle zone d'ombra, ho l'impressione che a volte cerchi proprio di sviare la faccenda e lasciar perdere la conversazione.
Ma allora mi chiedo: se trombiamo abbastanza bene, se ci vediamo abbastanza spesso, se comunque le cose vanno bene, che senso ha stare insieme? Ha sollevato lui la faccenda quella sera.
Arriva un messaggio "Ma noi stiamo insieme?".
E io che ne so? Per me si può fare, scopo solo con te, mi piaci, ti trovo interessante, perchè dirti no...
Ma allora perchè giorni, settimane dopo, te ne esci con stronzate tipo la tua ex, che vi vedete, che uscite.
Non me ne importa un cazzo, o meglio non me ne importerebbe se non fossimo insieme. Ma lo siamo perchè l'hai deciso tu!!!
Gli \ le ex non dovrebbero esistere. O meglio dovrebbero esistere nel momento in cui si trovano qualcun altro e i rapporti con il rispettivo ex si chiudono del tutto. Non si può rimanere amici, vuol dire che i presupposti per una relazione non ci sono mai stati.
Probabilmente sono io che ho una visione bella distorta del mondo, in cui se si sta insieme lo si fa per davvero.
E quella riflessione del cazzo, "va beh, non importa se va male, l'importante è aver trascorso dei bei momenti". Se pensi così del nostro rapporto forse c'è qualcosa che non va in partenza.
A istinto non ho mai sbagliato, ho cercato di non seguirlo quando ero sotto per l'Altro, ma le sensazioni erano giuste.
E anche adesso, nonostante ci stia benissimo con M, nonostante il fatto che quando facciamo l'amore non c'è niente che mi possa far pensare male di lui, non riesco a fidarmi del tutto.
E il sabato sera spengo il telefono e rimango in casa, a farmi un sacco di menate.
Basterebbe così poco.. Basterebbe essere sinceri in ogni cosa, da quando si aprono gli occhi la mattina a quando si ricomincia a dormire la notte.
Io ora vivo così.
Ho sentito una canzone alla radio l'altro giorno, un prodotto dei nostri giorni. A parte la musica un po' scopiazzata da altre canzoni dello stesso cantante, sono rimasto colpito da un concetto che forse è banale, ma non ci avevo mai pensato: alla fine tutta la bellezza della luna è la luce del sole riflessa.
Ed è bella come cosa, e la sento un po' mia.
Sono di quelli che da soli non valgono poi tanto, hanno bisogno di qualcuno che li faccia splendere.
M amore mio... Amami quanto ti amo e non farmi stare così.

domenica 17 giugno 2012

Dove Cotton Dry

L'ho fatto di nuovo..
Mi sono lasciato trasportare dalla pigrizia e dalla mia stupida convinzione di poter rimandare a domani le cose e ho smesso di scrivere.
Così ora non so nemmeno da che parte cominciare.
E non mi riferisco solo al fatto di non sapere cosa scrivere, intendo dire che non so cosa ho combinato e non so come questo ultimo mese sia passato senza che me ne accorgessi.
M.
Il nuovo ragazzo si chiama M. Dato che la moltitudine di M che c'è stata in passato è stata messa alla porta senza mezzi termini, d'ora in poi ci sarà un solo M.
Mi ha portato al mare.
Giorni e giorni a messaggini appiccicosi, sere intense di baci, dolcezze e sesso in macchina, e poi il mare. Non me l'aspettavo, specialmente dopo l'esperienza con l'Altro.
Ma M non è l'Altro, non c'entra nulla e a volte me ne dimentico.
Siamo andati a torre del lago... Non per i racconti fantastici, non per le orge selvagge.
Solo per stare insieme.
Siamo piuttosto ingenui, nonostante i suoi trent'anni ha ancora un che di fanciullesco a volte.
Ma mi piace così.
In ogni caso sono stati due giorni bellissimi, abbiamo fatto l'amore ininterrottamente dentro e fuori dal letto, si può dire che siamo stati davvero bene.
Il posto in sè non è quello che mi aspettavo, solo poi mi hanno spiegato che ci sono stati diversi problemi e che insomma, al di là di qualche attempato signore in cerca di compagnia e qualche fenomeno da baraccone, è rimasto poco di quello che c'era un tempo.
Ho capito che quando stai con qualcuno, la cosa più bella che c'è è svegliarsi la mattina e volersi ancora bene, e, come la notte prima, rifare l'amore.
Poi giovedì me lo sono portato al concerto di Madonna.
Non è il tipo, sapevo che si sarebbe rotto le palle, è così in effetti è stato. O meglio, siamo rimasti tutta la sera abbracciati, a limonare, a stuzzicarci e anche a tenerci semplicemente la mano.
Alla fine perciò è stata anche una bella serata.. E in ogni caso lo show mi è piaciuto parecchio, la vecchia gallinazza ci sa ancora fare, e bene.
Ho pensato però a come sarebbe stato bello andarci con i miei amici. Anche loro c'erano, in altri settori dello stadio, ma c'erano. E a tutti è piaciuto, quindi credo che sarebbe stato bellissimo stare tutti insieme sul prato, dove ero io, a fare i cretini.
E mi è dispiaciuto.
Voglio bene a M, non si discute. Ma forse avrei preferito essere con loro, piuttosto che con lui.
Da lì ovviamente ho iniziato a menarmi un pippone che dura da giorni..
Forse il nostro rapporto non va bene, forse i presupposti non ci sono. Ci sono cose di lui che non conosco, e cose che temo di conoscere fin troppo.
Stiamo bene davvero quando siamo insieme, e quando non c'è mi manca. Eppure non riesco a lasciarmi andare al cento per cento, vivo nella perenne convinzione della fragilità della nostra relazione.
E non riesco a capire perchè. Ho provato a pensare all'affinità sessuale..
E lì problemi non ce ne sono, facciamo bene l'amore, forse manca qualcosa sul versante delle porcate, ma le sacrifico volentieri con la "parità di ruoli" che c'è tra noi: non è come qualche tempo fa quando io facevo fondamentalmente il passivo, facendomi fottere come non mai, e mi piaceva di brutto farlo; ora c'è la ricerca del piacere reciproco in maniera del tutto diversa, tanto che anche io non la so descrivere. Fisicamente mi piace un sacco, avere il suo corpo addosso mi piace un sacco, penetrarlo mi piace un sacco e farmi penetrare mi piace un sacco.
Se non mi conoscessi direi che c'è tutto, ma, conoscendomi bene, sento che manca qualcosa. Magari un po' di maturazione nel rapporto, o solo un pizzico di magia.
Ho i miei maledetti ventidue anni che stanno scappando via, e non voglio sprecarne nemmeno un minuto.
Finalmente, dopo due mesi, ho rivisto l'Altro.
Dovevo raccontargli di M e volevo vederlo davvero.
Ma stavolta entrando in casa ho visto un ragazzo stanco, un po' annoiato e pure fuori forma. Con un colore di capelli tra l'altro assolutamente sbagliato.. "E' il mio ragazzo che fa il parrucchiere" mi ha risposto.
Si ma i capelli sono i tuoi, te li porti in giro te.
L'ho trovato cambiato, e soprattutto lontanissimo da me. Una lontananza che non mi ha dato tristezza o sconforto come un tempo, una lontananza che mi ha dato sicurezza.
Come le ultime volte non aveva voglia di scoparmi, si è inventato di nuovo la storia dell'ultimo preservativo e pur di non fare nulla si è lasciato scopare.
Nonostante mi avesse giurato di non aver mai dato il culo a nessuno, aveva una certa dimestichezza con il ruolo..
Non ci ho mai creduto insomma, come a tutte le altre cose.
E sono rimasto deluso. Deluso su più fronti, credevo di trovare la persona che ho conosciuto qualche mese fa, che mi aveva fatto perdere la testa, che mi aveva rovinato settimane e settimane, e invece ho trovato i resti di una persona che non sapendo cosa fare si tromba un ragazzetto diverso ogni sera. Con un fidanzato, a suo dire, a cui vuole bene.
Alla fine insomma, ho avuto quello che volevo.. Un addio senza scene teatrali e pianti disperati.
Un saluto silenzioso, del tipo " beh ho un po' da fare in sto periodo". Io ho gli esami, quindi sono davvero impegnato, devo mettermi a studiare e pure molto forte.
Ma non so se vorrei rivederlo. A prescindere dal fatto che non mi cercherà più e io farò altrettanto.
Mi sono sentito leggero ritornando a casa, come svuotato.
Questa volta ogni ricordo l'ho lasciato annegare senza tendere la mano:
tutte le umiliazioni,
le notti insonni,
le albe tristi,
quella mano che mi sfiorava appena il volto nella notte,
il suo odore,
i suoi pranzi pronti,
la vacanza promessa e mai fatta,
la multa in treno,
i soldi spesi,
il bar del pazzo,
i messaggi monosillabici,
il tempo perso,
il divano rosso,
i vigili del fuoco,
la suoneria del whatsapp,
la paura nel leggere un suo messaggio,
le cinque lettere del suo nome.
Ho tenuto il calendario, dopotutto è bello.
E il deodorante, che è lo stesso che usava Lui.
In autostrada la panda con i finestrini abbassati, il vento tiepido nei capelli, il sole sulle vigne, poi sull'aeroporto e infine sui capannoni prima di milano, l'odore di primavera e di aria calda, tutto mi riportava ad una sensazione di tanto tempo fa.
Quella di essere libero.

giovedì 24 maggio 2012

Decisioni

Così ho deciso.. Lo lascio del tutto e definitivamente.
Ci siamo visti quella sera, dopo la piscina.
Nonostante non abbia fatto nulla per cercare di nascondere le mie intenzioni, Lui non aveva intuito cosa sarebbe successo. O forse non ci credeva.
Siamo rimasti abbracciati per un po', in silenzio.
Ogni secondo era un centimetro di distanza in più tra noi.
"Nano non mi vuoi più".."Hai ragione, non ti voglio più"
E di nuovo silenzio. E mi ha riportato davanti a casa, senza una parola, senza un gesto.
E poi mi ha cercato, dopo due giorni di silenzio, un messaggio, poi un altro e un altro ancora, e poi le telefonate.
Ero quasi sempre con il nuovo ragazzo, non potevo rispondere se non in maniera evasiva.
E' brutto constatare quanto poco sia rimasto di quel sentimento che mi ha sconvolto la vita tempo fa.
Ci siamo sentiti anche poco fa. Dice che gli manco, chiede quando ci vediamo.
Ma vederci per cosa mi verrebbe da chiedergli. Però rispondo solo che va bene, vediamoci. Quando non lo so, ma vediamoci.
So che fa male, non ho mai provato sulla mia pelle il dolore di essere lasciati ma so quanto può far male l'abbandono.
Oggi era il compleanno dell'Altro.
Dopo due mesi che non ci vediamo, se ci sono io non c'è lui e vice versa (suoi pacchi esclusi), mi ha mandato un messaggio, diciamo un messaggio evasivo, di quelli che è solito mandare per dire che è meglio non vedersi più.
Questa volta l'avrei lasciato andare, me ne sono fatto una ragione ormai.
Ma la mia sfrenata passione per le cause perse, le storie impossibili e per il melodramma mi hanno impedito di stare zito e buono e fare finta di niente.
Ho scritto credo il più bel messaggio d'amore e d'addio che sia mai stato composto. Ho toccato tutti i temi cari della mia poesia, ovvero l'affetto che provo per lui, il dispiacere per essere stato messo da parte un'altra volta...
Ma questa volta la malinconia delle mie parole era lucida, ho quasi avuto paura di me stesso.
Ha dovuto rispondere con la coda tra le gambe un'altra volta. Non ha più quell'effetto devastante che aveva su di me fino a qualche settimana fa.
E mi sento invincibile, sapendo di poter tenere testa ai sentimenti che provo per lui. O che provavo, devo vederlo per capire.
E poi è stato anche il turno di M.
Oggi è giovedì, come ogni giovedì dei mesi scorsi fino al mese scorso, gli ho scritto io, approfittando del fatto che il nuovo ragazzo è via questa settimana.
"Hey man, stasera ci sei?"
Dopotutto un tempo mi piaceva un sacco e ci siamo fatti del buon sesso..
Ha fatto un po' di storie, nel senso che ha rimandato la decisione alla serata.
Io purtroppo in questi giorni non sto bene, credo che il signore abbia voluto punirmi per la mia zoccolaggine: mal di testa fisso dopo le 5 del pomeriggio, stomaco aggrovigliato dall'ora di pranzo e una deliziosa colonia di herpes sotto il naso.
Ho proposto di vederci senza fare nulla, anche solo per parlare un po'. Avevo intenzione di raccontargli del nuovo ragazzo.
Ha risposto che sarebbe stato meglio vedersi la prossima settimana, in modo da poter anche andare agli allenamenti.
Solo che io ci sono oggi. E oggi tiro giù la saracinesca per lui.
Non ci vedremo più probabilmente, giovedì prossimo sono via col nuovo ragazzo, quello dopo ancora chi lo sa...
Sto cambiando un po' di cose, sto facendo ordine.
Forse anche troppo ordine. E le persone non capiscono.
Non vedo Marghe da settimane. E' arrabbiata, lo capisco dai suoi messaggi.
Ma non dico nulla.
Alla fine non avrebbe senso dirle una stronzata.
O tutta la verità o tutta un'omissione. E siccome la verità ho giurato di portarmela con me per sempre la scelta è semplice.
Ho realizzato in questi giorni che sono davvero solo.
Addirittura più di quanto credevo. Più di quanto credevo di poter sopportare.
Prima o poi il nuovo ragazzo passerà, non sarà più nuovo.
E allora cosa sarà di me?
Ci sarà ancora qualcuno che si ricorderà di me e che sarà disposto a vedermi anche con l'herpes?
Sono una persona riservata, è vero. Il fatto poi di essere come sono non aiuta.
Un sacco di bugie, un sacco di mezze verità, la gente non mi capisce più, non mi crede e alla fine mi lascia andare.
Un amica mi ha detto che ho un'aria aristocratica, termine usato con l'accezione di spocchiosa.
Beh, forse a vedermi così, in giro, posso sembrare uno con la puzza sotto il naso. Probabilmente in quel momento sto pensado all'Altro, al nuovo ragazzo, all'uni che va e non va...
Ma sto solo pensando un po' a me stesso, sto cercando di stare bene.
E mi rifiuto di credere che sia una cosa sbagliata, anche se ciò comporta il dover lasciare da parte per un po' le persone che, per quanto care, non possono sapere e capire la verità.
P.S. Buon compleanno pisellone!

martedì 15 maggio 2012

V Settimana

Credo che alla base di tutto ci sia la mia fragilità.
Per qualche tempo mi lascia in pace, e inizio a stare bene, poi eccola che ritorna all'improvviso, riaccesa da immagini che mi capita di vedere in giro.
Oggi in treno c'era un ragazzo. Un bel ragazzo in verità, e soprattutto un ragazzo affascinante.
Una polo di un colore che su un altra persona avrebbe fatto ridere, su di lui aveva tutt'un altro effetto, sembrava volesse ostentare il suo fascino.
Occhiali da sole, molto scuri e piuttosto grossi, coprivano gran parte del volto, lasciando però scoperto il naso.
Un bel naso, dritto, grosso ma non troppo e con una bella forma.
Siccome sono maiale per natura, so che un bel naso implica la maggior parte delle volte un bell'uccello, specialmente se le mani del soggetto rispettano alcuni criteri che ho potuto definire con l'esperienza.
Inutile dire che rispettava tutto quanto alla lettera.
Sulle braccia, poi, un paio di tatuaggi, uno sull'avambraccio e uno sul bicipite, che affiorava appena dalla manica.
Aveva un comportamento strano. Entrambi eravamo in piedi, vicini alla porta, e spostandomi qua e la per lasciar passare la gente, mi mettevo in modo da averlo sempre a tiro.
Ascoltava l'ipod a volume alto, potevo sentire appena il ritmo della musica, sottolineato anche dal suo piede destro che batteva a tempo per terra.
Ci siamo guardati, pur non avendolo mai fissato, intuivo che mi guardava.
Ho pensato per un attimo a come dev'essere poter abbordare qualcuno in una soluzione così insolita.
Mi sono eccitato.
Ma poi è arrivato il pensiero del nuovo ragazzo.
Con lui è ancora tutto bellissimo, siamo al punto che ogni volta che facciamo l'amore, che scopriamo qualcosa in più di noi e dei nostri corpi, ci sentiamo felici e l'uno parte dell'altro.
E lui non mi mente, lo vedo che è sincero, sia quando ci guardiamo negli occhi, sia quando mi scrive un messaggio.
Siamo felici, stiamo davvero bene insieme.
Ma ho paura.
Ho paura di perderlo, ho paura di dovermi trovare da un giorno all'altro a dovermi ricredere, un'altra volta.
E questo perchè l'Altro mi ha fatto troppo male.
Stiamo provando a vederci da un paio di settimane.
Non mi riempie di entusiasmo la cosa, ho un po' paura di vederlo. Potrebbe riaccendersi tutto quel sentimento che sono riuscito a mettere da parte, e non sarebbe giusto nei confronti del ragazzo.
E, in ogni caso, o perchè dico una palla io o perchè lui si inventa mille storie, non  si riesce a vederci.
La cosa più divertente è successa l'altro giorno: mi scrive se vado da lui per la sera, rispondo che non ci sono e lui rilancia per venerdì sera. Rifiuto subito, la sera non è proprio più possibile scomodarmi.
Poi mi cerca, mi telefona un giorno, parliamo.
Mi dice che sabato di giorno potrebbe esserci, ma fino ad una cert'ora, perchè poi sarebbe dovuto andare dal suo "ragazzo". Gli rispondo che va bene, di risentirci.
Io non l'ho cercato, l'ha fatto lui. Mi chiede, nonostante sapesse già la risposta, di raggiungerlo per la sera di venerdì. Declino di nuovo e rilancio per il sabato.
Nessuna risposta. La sera tardi, poi, mi risponde scrivendo che purtroppo non avrebbe potuto lui sabato mattina.
Non ho neanche risposto.
E sabato sera, inspiegabilmente, arriva la telefonata. Come stai, che fai...
Solite banalità.
In sostanza gli chiedo se è in macchina per andare dal suo uomo e mi dice con un tono piuttosto seccato che avrebbe lavorato la sera.
Questa è l'ennesima prova del fatto che mi dice una valanga di cazzate. Dice e si contraddice, c'è e poi non c'è, ci vediamo e poi non ci vediamo.
Mi sono rotto il cazzo insomma.
All'altro continuo a voler bene in qualche modo. Non è cattivo, solo forse un po' troppo solo da troppo tempo.
E francamente credo che andare a dormire da solo di notte, in una casa vuota, sia quanto meno triste.
Ma è solo una mia supposizione, potrei sbagliarmi e non di poco.
Poi è stato il turno di M.
Mi arriva un messaggio. "Ma quindi non ci vediamo più..."
Rispondo meravigliato per il fatto che è vivo. Non ci vediamo da un mese, e probabilmente non ci vedremo per un po'. Mi sono rotto le palle di correre dietro alle persone, in particolar modo a chi non se lo merita.
Ci si vuole in due per certe cose, se devo essere sempre io a starti a culo allora vuol dire che forse non ti interesso poi tanto.
Così lo lascio perdere un altro po'.
Con il nuovo ragazzo non c'è amante che tenga, mi piace un sacco.
E poi 'è Lui.
Ha intuito che lo bidono di proposito. O meglio che non faccio nulla per evitare di bidonarlo. Ogni mio mal di testa diventa forte forte e non ci vediamo, ogni appuntamento ipotetico con i miei amici diventa certo e non si riesce ad incontrarci.
E ha capito anche che c'è qualcun'altro. Me lo chiede con insistenza e inizia a chiedere cosa ho fatto le sere precedenti, sperando che io mi tradisca. Ma è un gioco che ho inventato io, sono praticamente imbattibile.
Devo lasciarlo definitivamente, per il suo bene.
Credo che mi voglia davvero tanto bene, ma è tardi, non c'è più quel sentimento che ci teneva uniti tempo fa, quando stavamo bene. Per me lui è una persona cara, che in quanto tale non riesco a lasciare andare definitivamente.
Ho ancora pochi anni prima di diventare come lui, me li voglio godere al massimo, senza dover dire grazie e scusa a nessuno.

martedì 8 maggio 2012

IV Settimana

Ci sono persone, quelli come me, che per rendersi conto di essere vive, hanno bisogno di mettere i piedi su di una mina e saltare per aria con una gran botto.
E allora ti scatta dentro qualcosa e ti viene la necessità di fare tutte quelle cose che hai messo da parte, di fare ordine.
Così l'altro giorno, dopo due giorni di silenzio da parte mia e di muso lungo da parte sua, ho preso il telefono e ho chiamato Lui per dirgli tutto.. O quasi.
Ho spiegato le mie ragioni, non potevo certo ammettere di aver conosciuto il nuovo ragazzo, ma ho detto fondamentalmente la verità e quello che sento.
Che con Lui non ci sto più bene da un po', che sono praticamente sicuro di non amarlo più, che non ho nemmeno voglia di scoparci, che secondo me le cose non sono mai ritornate a posto dopo averlo beccato.
E Lui niente.
Non diceva niente se non che gli dispiace e che non sa se ce la farà a stare senza di me.
E poi due giorni di silenzio.
Allora io mi dico: sono io che lo sto mollando, e fin qui siamo tutto d'accordo, ma che da un giorno all'altro gli sia già passata tutta questa dipendenza da me proprio non mi sembra possibile.
Quasi sicuramente questo fatto è attribuibile alla "sporchezza"  della mia coscienza, se mi avesse mollato lui avrei avuto un discreto elenco di soggetti con cui consolarmi.
Resta il fatto che non mi fido di Lui.
Credo che lasciarlo sia la cosa migliore da fare e fondamentalmente l'unica.
Con il nuovo ragazzo sto bene, sto bene di brutto.
Solo, non so quanto possa durare e non so se approfondendo il rapporto tra noi le cose possano migliorare o degenerare.
Finora è tutto bello, ma basterebbe un nulla e potremmo implodere.
Da quel che so siamo abbastanza simili: per la serie "dagli amici mi guardi dio, che dai nemici ci penso io".
Cerchiamo l'uno nell'altro una specie di completamento. E funziona abbastanza bene.
Anche con Lui funzionava bene, ma poi non ho capito più nulla e ci siamo allontanati. Se penso a quanti può essersene fatti mi viene da star male. Di lui mi fidavo e ho fatto cose che non bisognerebbe fare se non con un moroso fisso e fedele.
Stasera ci incontreremo e non so cosa e come potrà concludersi l'incontro. E' una colossale incognita.
Con il nuovo ragazzo, che continuerò a chiamare nuovo ragazzo per non dover introdurre una nuova M tra i miei contatti, le cose vanno bene.
Quella sera in cui ci siamo salutati in malo modo è stata solo un episodio.
Mi vuole bene, mi cerca e si preoccupa per me. Forse anche troppo a volte, forse crede che io sia un po' stupidotto, e non mi dispiace che lo creda per ora. Ci sarà modo e maniera di dimostrargli il contrario.
Una cosa che mi piace tanto di lui è la sincerità. Con me lo è sempre, non gli importa di dirmi una cosa solo per farmi piacere. Come mi ha detto una volta, e come faccio io, piuttosto che dire una cazzata, omette.
E io ho bisogno di sincerità.
Ho bisogno di persone su cui poter contare, dopo che Lui, l'Altro, M e chissà quanti altri mi hanno detto un sacco di cazzate solo per farsi una scopata. E' un mondo un po' bugiardo, di cui certo faccio parte anche io, ma nel quale mi sento stretto.
Voglio essere libero di voler bene al nuovo ragazzo, voglio potergli dare tutto l'amore che merita.
E ce la sto facendo, grazie anche alle varie novità di questi giorni.
Ho sentito l'Altro di nuovo, oramai è più di un mese che non ci vediamo.
Dovevamo incontrarci ma è stato male. Forse questa volta per davvero.
Mi è dispiaciuto per lui, ma non avrei saputo davvero cosa fare e dire se ci fossi andato. Non ho più voglia di scopare a destra e a manca, ho solo voglia di stare con il nuovo meraviglioso ragazzo.
Abbiamo dei progetti, abbiamo già pensato a qualche gitarella da farci. Sarà difficile riuscire ad organizzare, l'università, mia madre, il suo lavoro e anche questo tempo pazzerello stanno remando contro, ma non me ne importa niente, sto seguendo un nuovo motto, basta volerlo e nulla è impossibile (tranne studiare).
Questa volta ce la sto facendo davvero a cambiare rotta.