tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

domenica 17 giugno 2012

Dove Cotton Dry

L'ho fatto di nuovo..
Mi sono lasciato trasportare dalla pigrizia e dalla mia stupida convinzione di poter rimandare a domani le cose e ho smesso di scrivere.
Così ora non so nemmeno da che parte cominciare.
E non mi riferisco solo al fatto di non sapere cosa scrivere, intendo dire che non so cosa ho combinato e non so come questo ultimo mese sia passato senza che me ne accorgessi.
M.
Il nuovo ragazzo si chiama M. Dato che la moltitudine di M che c'è stata in passato è stata messa alla porta senza mezzi termini, d'ora in poi ci sarà un solo M.
Mi ha portato al mare.
Giorni e giorni a messaggini appiccicosi, sere intense di baci, dolcezze e sesso in macchina, e poi il mare. Non me l'aspettavo, specialmente dopo l'esperienza con l'Altro.
Ma M non è l'Altro, non c'entra nulla e a volte me ne dimentico.
Siamo andati a torre del lago... Non per i racconti fantastici, non per le orge selvagge.
Solo per stare insieme.
Siamo piuttosto ingenui, nonostante i suoi trent'anni ha ancora un che di fanciullesco a volte.
Ma mi piace così.
In ogni caso sono stati due giorni bellissimi, abbiamo fatto l'amore ininterrottamente dentro e fuori dal letto, si può dire che siamo stati davvero bene.
Il posto in sè non è quello che mi aspettavo, solo poi mi hanno spiegato che ci sono stati diversi problemi e che insomma, al di là di qualche attempato signore in cerca di compagnia e qualche fenomeno da baraccone, è rimasto poco di quello che c'era un tempo.
Ho capito che quando stai con qualcuno, la cosa più bella che c'è è svegliarsi la mattina e volersi ancora bene, e, come la notte prima, rifare l'amore.
Poi giovedì me lo sono portato al concerto di Madonna.
Non è il tipo, sapevo che si sarebbe rotto le palle, è così in effetti è stato. O meglio, siamo rimasti tutta la sera abbracciati, a limonare, a stuzzicarci e anche a tenerci semplicemente la mano.
Alla fine perciò è stata anche una bella serata.. E in ogni caso lo show mi è piaciuto parecchio, la vecchia gallinazza ci sa ancora fare, e bene.
Ho pensato però a come sarebbe stato bello andarci con i miei amici. Anche loro c'erano, in altri settori dello stadio, ma c'erano. E a tutti è piaciuto, quindi credo che sarebbe stato bellissimo stare tutti insieme sul prato, dove ero io, a fare i cretini.
E mi è dispiaciuto.
Voglio bene a M, non si discute. Ma forse avrei preferito essere con loro, piuttosto che con lui.
Da lì ovviamente ho iniziato a menarmi un pippone che dura da giorni..
Forse il nostro rapporto non va bene, forse i presupposti non ci sono. Ci sono cose di lui che non conosco, e cose che temo di conoscere fin troppo.
Stiamo bene davvero quando siamo insieme, e quando non c'è mi manca. Eppure non riesco a lasciarmi andare al cento per cento, vivo nella perenne convinzione della fragilità della nostra relazione.
E non riesco a capire perchè. Ho provato a pensare all'affinità sessuale..
E lì problemi non ce ne sono, facciamo bene l'amore, forse manca qualcosa sul versante delle porcate, ma le sacrifico volentieri con la "parità di ruoli" che c'è tra noi: non è come qualche tempo fa quando io facevo fondamentalmente il passivo, facendomi fottere come non mai, e mi piaceva di brutto farlo; ora c'è la ricerca del piacere reciproco in maniera del tutto diversa, tanto che anche io non la so descrivere. Fisicamente mi piace un sacco, avere il suo corpo addosso mi piace un sacco, penetrarlo mi piace un sacco e farmi penetrare mi piace un sacco.
Se non mi conoscessi direi che c'è tutto, ma, conoscendomi bene, sento che manca qualcosa. Magari un po' di maturazione nel rapporto, o solo un pizzico di magia.
Ho i miei maledetti ventidue anni che stanno scappando via, e non voglio sprecarne nemmeno un minuto.
Finalmente, dopo due mesi, ho rivisto l'Altro.
Dovevo raccontargli di M e volevo vederlo davvero.
Ma stavolta entrando in casa ho visto un ragazzo stanco, un po' annoiato e pure fuori forma. Con un colore di capelli tra l'altro assolutamente sbagliato.. "E' il mio ragazzo che fa il parrucchiere" mi ha risposto.
Si ma i capelli sono i tuoi, te li porti in giro te.
L'ho trovato cambiato, e soprattutto lontanissimo da me. Una lontananza che non mi ha dato tristezza o sconforto come un tempo, una lontananza che mi ha dato sicurezza.
Come le ultime volte non aveva voglia di scoparmi, si è inventato di nuovo la storia dell'ultimo preservativo e pur di non fare nulla si è lasciato scopare.
Nonostante mi avesse giurato di non aver mai dato il culo a nessuno, aveva una certa dimestichezza con il ruolo..
Non ci ho mai creduto insomma, come a tutte le altre cose.
E sono rimasto deluso. Deluso su più fronti, credevo di trovare la persona che ho conosciuto qualche mese fa, che mi aveva fatto perdere la testa, che mi aveva rovinato settimane e settimane, e invece ho trovato i resti di una persona che non sapendo cosa fare si tromba un ragazzetto diverso ogni sera. Con un fidanzato, a suo dire, a cui vuole bene.
Alla fine insomma, ho avuto quello che volevo.. Un addio senza scene teatrali e pianti disperati.
Un saluto silenzioso, del tipo " beh ho un po' da fare in sto periodo". Io ho gli esami, quindi sono davvero impegnato, devo mettermi a studiare e pure molto forte.
Ma non so se vorrei rivederlo. A prescindere dal fatto che non mi cercherà più e io farò altrettanto.
Mi sono sentito leggero ritornando a casa, come svuotato.
Questa volta ogni ricordo l'ho lasciato annegare senza tendere la mano:
tutte le umiliazioni,
le notti insonni,
le albe tristi,
quella mano che mi sfiorava appena il volto nella notte,
il suo odore,
i suoi pranzi pronti,
la vacanza promessa e mai fatta,
la multa in treno,
i soldi spesi,
il bar del pazzo,
i messaggi monosillabici,
il tempo perso,
il divano rosso,
i vigili del fuoco,
la suoneria del whatsapp,
la paura nel leggere un suo messaggio,
le cinque lettere del suo nome.
Ho tenuto il calendario, dopotutto è bello.
E il deodorante, che è lo stesso che usava Lui.
In autostrada la panda con i finestrini abbassati, il vento tiepido nei capelli, il sole sulle vigne, poi sull'aeroporto e infine sui capannoni prima di milano, l'odore di primavera e di aria calda, tutto mi riportava ad una sensazione di tanto tempo fa.
Quella di essere libero.