tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

mercoledì 29 febbraio 2012

29

Era primo pomeriggio, un'ora insulsa.
E mi ha scritto il solito messaggio: Un bacio grande.
Forse sono prevedibile, forse lo sa anche lui. Ma ho risposto, gli ho scritto anche io il solito messaggio, in cui faccio finta di niente, di non essere stato paccato poche ore prima, che sono superiore a ste cose, che si tenga per lui le sue cazzate, e in cui mi dico che non me ne importa niente.
Lo voglio ancora. Lo voglio anche se oramai ho capito che non c'è niente da fare.
Sono un rimpiazzo, a quanto pare anche non troppo piacevole. O forse ignorare è diventato lo sport nazionale.
Da quel giorno nulla. E' passata una settimana e niente.
Ho scritto io di nuovo. Ho usato il suo modello. Un bacio grande grande.
Nessuna risposta.
Ora io mi dico, forse mi piace farmi trattare così? No, mi fa schifo e mi fa pure stare male. Ma allora perchè non riesco a liberarmene, a mandarlo fuori dai miei pensieri!
Ho appeso il calendario che mi sono fatto autoregalare: era appeso a casa sua, gli ho chiesto di procurarmene uno e lui me l'ha dato. Sembrava felice di darmelo, sembrava volesse che io avessi qualcosa di suo. Quel cazzo di coso è pesante, appeso proprio di fianco alla porta della mia stanza. Ogni volta che entro o esco mi si stringe lo stomaco.
E non so nemmeno se lasciarlo lì a ricordare in ogni momento che devo cercare di pensare di più a me o toglierlo e dargli fuoco. Ma mi dispiacerebbe non averne nemmeno un ricordo.
Sabato ho toccato il fondo. Ho creduto di morire ad un certo punto, sentivo il mondo crollarmi addosso.
La gente intorno a me cantava, diceva:
"Ti chiedo perdono padre buono
per ogni mancanza d'amore
per la mia debole speranza
e per la mia fragile fede"
Ho sempre pensato che dio avesse cose più importanti da fare che pensare ai casini che combino.
Mi sono sentito peggio. Perchè non mi sono voluto bene, perchè di nuovo ho messo me stesso in secondo piano per una persona a cui di me non importa nulla. Mi sono sentito fottuto.
In ogni momento sentivo la paura crescere, l'angoscia di non sapere che fare.
E poi la soluzione a tutto, chiara, come quando esci dall'acqua dopo aver nuotato troppo in fondo alla piscina e hai finito l'aria.
Uscire, andare, fare, dimenticare. Il destino era dalla mia, qui a Milano carnevale dura un pò di più che in tutto il resto d'italia. Così, un paio di pasticci in faccia, dei vestiti ridicoli e la cura era pronta.
Mi è piaciuto per qualche ora essere qualcuno che non esiste davvero, qualcuno che non pensa alle altre persone e soprattutto qualcuno che non sta male.
Nell'ultimo suo messaggio mi ha scritto che domani sera sarebbe stato libero.
Io non glielo voglio chiedere.
Almeno non andartele a cercare mi ripeto in ogni momento.
Domattina c'è l'orale, dovrò ripresentarmi con la stessa faccia da imbecille di fronte alla stessa faccia da culo della prof e riprovare a tirare fuori qualcosa fra tutte le mille nozioni che ho cercato di mettermi in testa in queste settimane.
E, insomma, domani c'è la prova del nove.
Se mi si piazza davanti l'immagine dell'Altro vuol dire che il problema non è solo grave come temo, ma è anche serio e dovrò andare a farmi vedere.
Se invece riesco a farla andare ci sarà un secondo livello da superare.
Chiamarlo o non chiamarlo?
Ora sono abbastanza tranquillo sul versante uomini (certo sul versante studio non si è mai tranquilli).
Con Lui le cose vanno bene, domenica siamo usciti, il quinto appuntamento fuori dalla macchina o dalle mura domestiche in 2 anni.
Stiamo ricostruendo un rapporto tra noi e ho finalmente smesso di considerarlo un completo coglione.
E' un bravo ragazzo, forse un pò sfigato, ma nel senso che se una cosa può andargli male, gli va pure peggio. Al contrario di me che in fondo (senza vantarmi) in un modo o nell'altro il culo ce l'ho sempre parato. Forse non ho mai chiesto alla buonasorte aiuti così grandi, però nelle piccole cose ce la caviamo.
Ogni volta che ci penso capisco che a Lui voglio davvero bene, anche se gliene ho fatte di tutti i colori... certo lui non lo sa, ho giurato che l'unica cosa da fare è negare, anche l'evidenza se necessario.
Solo che ora ho conosciuto l'Altro. In bene o in male mi ha cambiato.
Lui mi fa stare al sicuro certo.. Ma io ho bisogno di altro. Ho bisogno di ricevere quel calcione nel didietro che mi faccia diventare un pò più grande.
Fra un pò di giorni sarà di nuovo il mio compleanno. E non avrò concluso un tubo, nemmeno questa volta.
Nemmeno con tutti i buoni propositi.
 A volte sento che nella mente affiorano pensieri profondi, mi suggeriscono quasi che sto iniziando a capire il mondo: la realtà mi appare chiara come una mappa. Ma poi mi accorgo che non è così semplice, perchè le pedine di questa mappa, le persone, cambiano continuamente posto e, cosa più grave, cambiano d'aspetto.
E allora si riconfonde tutto e mi viene spontaneo voltare la faccia dall'altra parte e lasciare le cose così come stanno, in attesa che si sistemino da sole.
La prossima settimana comincia un nuovo semestre, l'ennesimo semestre.
Mi auguro che tutto il tempo perso, il male al cuore e le notti senza sogni servano in qualche modo a farmi cambiare. Perchè altrimenti la cosa che saprò fare meglio sarà davvero inginocchiarmi e succhiare.


mercoledì 22 febbraio 2012

Limite

Per gli stronzi ho la calamita. Ma questa non è certo una novità.
Inizia tutto l'altro giorno. Provo a chiamare l'Altro, dall'aeroporto. Non risponde e arriva un messaggio.
Sono in radiologia, ho fatto un incidente. Tranquillo.
Dopo diverse ore (circa 48) attendendo sue notizie gliene richiedo io, dicendo se posso fare qualcosa.
Mi risponde chiedendomi di andare da lui a dargli una mano e a coccolarlo.
Cazzo, io nn aspetto altro. Così ho deciso che sarei andato domani e dopo.
L'ho cercato, ricercato, scritto, riscritto.. e lui nulla.
Se penso al cazzo di tempo che ci perdo dietro a sto stronzo mi mangio le palle!
Poco fa, praticamente infase di bagaglio mi scrive che ha la febbre e dobbiamo rimandare.
Vai a farti fottere!
E' un cazzo di gioco che ho inventato io. Ma a quindici anni cazzo!
E non avevo nemmeno tanta voglia di andare, in sti giorni sembra che il mio corpo si stia opponendo a qualunque stimolo. E' la questione di principio che mi fa incazzare.
Mi vuoi? Ci sono. Non mi vuoi? Lasciami in pace. Ma non cambiare idea!
L'unica cazzo di cosa che ti ho chiesto è di non prendermi per il culo.
Mi dispiace, non ci sto più.
A sto punto credo che non ci sarà più nessun Altro. Questo è il limite.

giovedì 16 febbraio 2012

Domani

Oggi ho conosciuto R.
Ho il suo contatto da qualche mese, s'era detto "magari ci si vede" pensando che magari anche no. Ma qualche giorno fa l'ho trovato on line, abbiamo parlato un po' e alla fine abbiamo fissato la data, oggi.
E' un bel tipo, un po' sulle sue, un po' avanti con l'età, come piace a me. Gli uomini di una certa non creano troppi problemi, hanno la loro malinconia e le loro beghe con il lavoro e tutto il resto. Quindi si riesce ad organizzare serate piacevoli, senza doversi impegnare tanto, solo sesso e conversazioni da lenzuola.
Questo se il mio stupido feeling con le storie impossibili se ne sta buono e zitto, perchè se no viene fuori il finimondo, come è successo per l'Altro.

R grazie a dio non ha avuto lo stesso effetto devastante, ci sono stato bene. C'è stata sufficiente intesa per farci una sana scopata. Non abbiamo fatto previsioni circa un futuro incontro, lo vedevo imbarazzato sulla cosa e io non volevo farmi problemi inutili. Se ricapita bene, altrimenti grazie e arrivederci.
Non mi piaccio così. Nel giro di qualche mese sono degenerato: partendo da un vado con chi ci prova solamente se mi piace, sono arrivato ad un vado con chiunque basta che sia decente.
La mia passione per il sesso è sempre quella, mi piace, si vede.
E' lo spirito con cui agisco a non andare bene.
Forse ho solo voglia di dimenticare le storie tristi e problematiche dell'ultimo periodo, Lui, l'Altro, M che sparisce e riappare a intermittenza...
So solo che oggi ero nel letto di un altro, che anche oggi mi son fatto una discreta quantità di strada e che andrò a letto senza sapere cosa farò domani.
Devo accompagnare un mio amico a Bergamo, all'aeroporto. Volevo vedere l'Altro, la sua chiamata dell'altro giorno non me l'aspettavo proprio.
Sembrava mi volesse davvero, che gli mancassi. Al telefono è strano, forse sa di non poter contare sull'effetto che ha su di me l'averlo davanti, quindi sembra meno sicuro di sè. Solite cose, "se passi l'esame ti porto in toscana a farti massaggiare". Ma non è chiaro che anche se mi farebbe piacere, io voglio solo stare un pò con lui?
In ogni caso, oggi gli ho mandato un messaggio in cui chiedevo se era libero a pranzo domani, essendo a metà strada, andavo da lui. Non mi ha risposto, mi ha chiamato qualche ora dopo ma non sentivo il telefono. E non ha risposto quando ho richiamato. Il che significa che stava facendosela con qualcuno.
La cosa in sè non è così straordinaria, sono le regole del gioco a cui giochiamo.
Ma allora perchè cazzo non mi lasci in pace? Ogni volta che mi son quasi dimenticato di te suona il telefono. E inspiegabilmente (ma forse no) sei tu.
Mi detesto, lamentarmi in continuazione e in continuazione pensare all'Altro mi manda in bestia.
E poi c'è Lui. Non mi molla più, oramai non faccio nemmeno finta quando mi dice in tono infantile che non lo voglio più.
Gli dico che è vero. Ed è questa la verità. L'ho sostituito con l'Altro.
Che spero di riuscire a sostituire a breve con qualcun altro ancora, e ancora, e ancora, fino a dare un pò di pace a questo maledetto cuore.
E' la forza di continuare a sperare nelle persone che non riesco a capire, se ci mettessi metà di quest'energia nella vita di ogni giorno ora forse non sarei qui, e non sarei così.
Andrò a letto, senza sapere cosa farò domani.

lunedì 6 febbraio 2012

Non me lo ricordo

Ieri sono stato dall'Altro.
Finalmente dopo tanto tempo ci siamo rivisti. E inspiegabilmente è stata una buona giornata, ci siamo chiariti.
Era stanco, ha lavorato tutta la notte, e si vedeva. Quindi il sesso non è stato il migliore che abbiamo fatto.
E' stato bello perchè abbiamo parlato: io sono guarito dall'assurda dipendenza che provavo per lui.
Ho toccato il fondo l'altro giorno, quando all'orale alla domanda della prof non riuscivo a pensare ad altro che a lui, me lo vedevo davanti che mi diceva di volermi scopare.
Sono riuscito solo a dire "non me lo ricordo" e così per la domanda successiva.
Ecco, poco dopo essere stato bocciato, uscendo dall'ufficio ho deciso che non sarebbe capitato mai più. Nè per un uomo, nè per una donna, nè per nulla al mondo.
Stavo buttando via troppo tempo, troppa attenzione per qualcosa che di attenzione non ne meritava affatto.
Ci siamo messi a letto, voleva dormire. Si è fatto abbracciare e coccolare, era tenero.
E abbiamo parlato un pò. Mi ha detto se credevo che non avrebbe incontrato nessun altro..
Che sciocco sono stato quei giorni di dicembre e poi di gennaio quando credevo di aver trovato una soluzione a tutto. Ovvio che sapevo che avrebbe incontrato qualcun altro (per la verità, come lui ha confermato, molti altri), e la cosa mi dava anche fastidio. Ma sentirlo dire da lui ha avuto tutto un altro effetto, mi sono sentito libero.
E un altra figurina è pronta per il mio album, un pezzo veramente speciale, è una persona speciale.
Mi piacerebbe continuare ad approfondire la conoscenza, anche a frequentarlo occasionalmente per scopare, a me piace molto dopotutto. Mi piace lui e come mi scopa.
Ho sbagliato con lui, ho sbagliato a valutarlo. Certo, ce ne ha messo del suo per confondere le carte in tavola, ma io non ho capito subito: che cercava sesso, buon sesso, certo, ma nulla più. Beh, la prossima volta imparo a buttarmi a pesce addoso a qualcuno senza conoscerne le intenzioni.
Siamo in un mondo in cui i forse e le sensazioni a pelle valgono ben poco.
Mi ha invitato per un'ipotetica nottata questa settimana, vediamo che se ne farà. Io devo comunque studiare e ho mille altre cose per la testa, ci penserò bene prima di dire si, sempre se si farà vivo.
Devo riprendermi i miei esami, la mia concentrazione, la mia vita.
E devo capire come comportarmi con Lui. Era via in questi giorni. La madre non stava bene, così l'ha portata a Roma qualche giorno perchè si svagasse.
Chiaramente ha fatto nevicare. Credo non abbia nemmeno una buona stella: parlando seriamente, anche detto da uno come me che non crede a ste cose, credo abbia addosso una sfiga tremenda. Non gliene va davvero bene una. E non se le cerca nemmeno, fosse uno che se le va a cercare dici ben gli sta, la prossima volta impara.
In ogni caso, mi avrà chiamato mille volte, gli manco un sacco dice, vorrebbe che potesse ritornare tutto come prima.
Ma prima quando? Quando facevamo finta che andava tutto bene e ci piantavamo corna a tutto spiano vicendevolmente o ancora "più prima", quando ci conoscevamo appena e c'era desiderio di conoscerci, c'era la passione a sconvolgerci i cuori... Dovevamo lasciarci molto tempo fa, prima di rovinare l'intesa che c'era tra noi.
Ora mi rendo conto che quando parliamo al telefono sono freddo e duro con lui, ma sono sincero. Se mi dice che mi vuole da impazzire, che gli dispiace e tutte quelle cose da senno di poi da cui non si può ricavare nulla, non so cosa rispondergli.
Mi chiede di uscire, di vederci. Ma per fare che? Sesso non mi va più di farlo con lui, l'altra volta ho giurato che sarebbe stata l'ultima.
E quando giuro sul serio non ritorno mai sui miei passi. Ho giurato che avrei tolto il saluto ad una persona qualche anno fa. E così è stato pur vedendoci ogni giorno per un anno intero.
Gli dico la verità, che non so cosa dirgli, che sono sempre qui, che se dovesse capitarmi qualcosa glielo direi io. E immagino ci stia male, nessuno ha piacere nel sentirsi dire di essere di troppo.
E mi dispiace un po', comunque è Lui, e io ho un cuore. Ma non c'è futuro credo, ne son convinto ogni giorno di più.
Ho imparato a vivere senza di Lui anni fa, quando lo volevo.
Quanto poco è rimasto di me, quanto cuore ho consumato. Dopotutto dicono che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando.
Non sarò giovane per sempre, devo prendere il mano le redini di tutto questo casino.
Intanto seguirò il consiglio dell'Altro e inizierò col rendermi presentabile, capelli in primis.
Poi aprirò queste maledette porte e uscirò a divertirmi, a fare notte fonda, mattina presto, a cercare un po' d'amore, un pò di consolazione, a cercare di consumare questo desiderio di vivere che grazie a dio ancora non mi ha lasciato in pace.
Sarò finalmente libero.