tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

lunedì 6 febbraio 2012

Non me lo ricordo

Ieri sono stato dall'Altro.
Finalmente dopo tanto tempo ci siamo rivisti. E inspiegabilmente è stata una buona giornata, ci siamo chiariti.
Era stanco, ha lavorato tutta la notte, e si vedeva. Quindi il sesso non è stato il migliore che abbiamo fatto.
E' stato bello perchè abbiamo parlato: io sono guarito dall'assurda dipendenza che provavo per lui.
Ho toccato il fondo l'altro giorno, quando all'orale alla domanda della prof non riuscivo a pensare ad altro che a lui, me lo vedevo davanti che mi diceva di volermi scopare.
Sono riuscito solo a dire "non me lo ricordo" e così per la domanda successiva.
Ecco, poco dopo essere stato bocciato, uscendo dall'ufficio ho deciso che non sarebbe capitato mai più. Nè per un uomo, nè per una donna, nè per nulla al mondo.
Stavo buttando via troppo tempo, troppa attenzione per qualcosa che di attenzione non ne meritava affatto.
Ci siamo messi a letto, voleva dormire. Si è fatto abbracciare e coccolare, era tenero.
E abbiamo parlato un pò. Mi ha detto se credevo che non avrebbe incontrato nessun altro..
Che sciocco sono stato quei giorni di dicembre e poi di gennaio quando credevo di aver trovato una soluzione a tutto. Ovvio che sapevo che avrebbe incontrato qualcun altro (per la verità, come lui ha confermato, molti altri), e la cosa mi dava anche fastidio. Ma sentirlo dire da lui ha avuto tutto un altro effetto, mi sono sentito libero.
E un altra figurina è pronta per il mio album, un pezzo veramente speciale, è una persona speciale.
Mi piacerebbe continuare ad approfondire la conoscenza, anche a frequentarlo occasionalmente per scopare, a me piace molto dopotutto. Mi piace lui e come mi scopa.
Ho sbagliato con lui, ho sbagliato a valutarlo. Certo, ce ne ha messo del suo per confondere le carte in tavola, ma io non ho capito subito: che cercava sesso, buon sesso, certo, ma nulla più. Beh, la prossima volta imparo a buttarmi a pesce addoso a qualcuno senza conoscerne le intenzioni.
Siamo in un mondo in cui i forse e le sensazioni a pelle valgono ben poco.
Mi ha invitato per un'ipotetica nottata questa settimana, vediamo che se ne farà. Io devo comunque studiare e ho mille altre cose per la testa, ci penserò bene prima di dire si, sempre se si farà vivo.
Devo riprendermi i miei esami, la mia concentrazione, la mia vita.
E devo capire come comportarmi con Lui. Era via in questi giorni. La madre non stava bene, così l'ha portata a Roma qualche giorno perchè si svagasse.
Chiaramente ha fatto nevicare. Credo non abbia nemmeno una buona stella: parlando seriamente, anche detto da uno come me che non crede a ste cose, credo abbia addosso una sfiga tremenda. Non gliene va davvero bene una. E non se le cerca nemmeno, fosse uno che se le va a cercare dici ben gli sta, la prossima volta impara.
In ogni caso, mi avrà chiamato mille volte, gli manco un sacco dice, vorrebbe che potesse ritornare tutto come prima.
Ma prima quando? Quando facevamo finta che andava tutto bene e ci piantavamo corna a tutto spiano vicendevolmente o ancora "più prima", quando ci conoscevamo appena e c'era desiderio di conoscerci, c'era la passione a sconvolgerci i cuori... Dovevamo lasciarci molto tempo fa, prima di rovinare l'intesa che c'era tra noi.
Ora mi rendo conto che quando parliamo al telefono sono freddo e duro con lui, ma sono sincero. Se mi dice che mi vuole da impazzire, che gli dispiace e tutte quelle cose da senno di poi da cui non si può ricavare nulla, non so cosa rispondergli.
Mi chiede di uscire, di vederci. Ma per fare che? Sesso non mi va più di farlo con lui, l'altra volta ho giurato che sarebbe stata l'ultima.
E quando giuro sul serio non ritorno mai sui miei passi. Ho giurato che avrei tolto il saluto ad una persona qualche anno fa. E così è stato pur vedendoci ogni giorno per un anno intero.
Gli dico la verità, che non so cosa dirgli, che sono sempre qui, che se dovesse capitarmi qualcosa glielo direi io. E immagino ci stia male, nessuno ha piacere nel sentirsi dire di essere di troppo.
E mi dispiace un po', comunque è Lui, e io ho un cuore. Ma non c'è futuro credo, ne son convinto ogni giorno di più.
Ho imparato a vivere senza di Lui anni fa, quando lo volevo.
Quanto poco è rimasto di me, quanto cuore ho consumato. Dopotutto dicono che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando.
Non sarò giovane per sempre, devo prendere il mano le redini di tutto questo casino.
Intanto seguirò il consiglio dell'Altro e inizierò col rendermi presentabile, capelli in primis.
Poi aprirò queste maledette porte e uscirò a divertirmi, a fare notte fonda, mattina presto, a cercare un po' d'amore, un pò di consolazione, a cercare di consumare questo desiderio di vivere che grazie a dio ancora non mi ha lasciato in pace.
Sarò finalmente libero.

1 commento:

  1. Mi piace la detrminazione e la forza di volontà che dimostri nell'affrontare tutte queste cose. Goditi la tua libertà, allora.
    Temo di immedesimarmi fin troppo e qualcosa, nella tua storia, mi suona...

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