tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

venerdì 30 dicembre 2011

Occhi

Ieri sono stato a casa dell'Altro.
Abbiamo parlato l'altro giorno, ci siamo detti che ci vogliamo bene, che siamo speciali l'uno per l'altro. Così ho preso la macchina e son andato.
Sembrava una persona diversa, non per qualche strano comportamento, ma forse perchè provavo a leggerlo più in profondità, come se mi avesse permesso di entrare nel suo cuore.
Mi ha portato a mangiare al bar del suo amico. Uno dei bar segnalati sulle riviste "del settore". Ti corre incontro un ragazzo, anche carino, che ancheggia come se stesse marciando. E' simpatico, l'atmosfera è surreale.
Sembra di essere in un film, tipo Le fate ignoranti, in cui i ragazzi omo, emarginati dal mondo, vanno a vivere tutti insieme in un ghetto. Inutile dire che ho fantasticato su come potrebbe essere vivere con l'Altro. Sarebbe tutto un altro vivere, lontano dai miei, dalle convenzioni, dalla realtà fondamentalmente.
Sembravamo due ragazzini, mi mandava i messaggi da sotto il tavolo, io facevo lo stesso.
Stavo bene, anche se ero un po' in soggezione per via del locale, con lui mi sentivo bene.
Abbiamo fatto l'amore.
Ed è stato bello sdraiarmi su di lui dopo, non mi sentivo pesante. Poi però è leggermente cambiato, e abbiamo fatto sesso, come lo abbiamo fatto le altre volte.
Solo che stavolta, dopo averlo fatto, mi ha parlato un po' di lui. Mi ha fatto vedere un video di un paio di anni fa.
Era un bell'uomo, anche ora lo è; ma in due anni sembra invecchiato di almeno una decina. Come se si fosse spento qualcosa dentro di lui. E' la malinconia, gli ha segnato anche il volto.
Mi ha detto che è triste, che da quando sa di non essere etero non è più felice, perchè non può neanche andare in giro mano nella mano con il suo partner, non si sente libero in questo mondo.
Si sentirà in gabbia, si sentirà solo. Mi ha detto che a natale era solo, per questo alla fine si è scopato un altro tipo.
L'ho baciato, l'ho leccato, l'ho morsicato, l'ho respirato.
L'ho lasciato entrare definitivamente nel cuore, mi sono innamorato di lui.
Saranno giorni brutti, cercando di capire cosa è meglio fare, cercando di sopravvivere alla gelosia e alla voglia di averlo.
Alterno momenti in cui maledico il giorno in cui mi ha scritto a momenti in cui darei l'anima al diavolo per poter stare stare con lui.
L'altra notte ho sognato il suo sguardo. A dir la verità ho sognato un mio compagno di classe di qualche anno fa, il rapporto con lui si è interrotto per diversi motivi, ma mi è sempre rimasta una specie di attrazione per lui. Ho sognato che ad un certo punto mi guardava e sul suo volto c'erano gli occhi dell'Altro.
Verdi, non esageratamente grandi, sopracciglia abbastanza sottili. E' abbastanza chiaro di carnagione, il colore risalta ancora di più.
Parlando poi, quando è coinvolto nel discorso, li spalanca, e l'occhiata arriva in pieno petto come un colpo di pistola. E' come se fossero spenti dalla malinconia, ma a volte si rianimano della forza che doveva avere dentro un tempo, prima di conoscermi, prima di conoscersi.
Li chiama gli occhi del diavolo: se esiste un diavolo non può che avere il suo sguardo.
Amo quegli occhi.

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