tanto di cui parlare, tutto ancora da vivere

martedì 27 dicembre 2011

Espressione

Vigilia di natale, notte fonda. Mi sento un pò triste, la sera è andata bene, ma con il cuore penso all'Altro. Non resisto, gli auguro buon natale. Non mi risponde. Mi addormento.
Giorno di natale, sono calmo, sembra essere una buona giornata. Lui non si è fatto sentire; io non ne sento il bisogno. Auguri vari, messaggi banali.
Ultimi piatti sporchi sulla tovaglia, delle candele solo un moccolo.
Vino nella testa, è tutto leggero.
Vibrazione nei pantaloni, ennesimo messaggio. Sorella e cugino accanto. Prendo il telefono, spontaneamente, senza far caso al fatto che qualcuno possa leggere.
In un istante mi si blocca il cuore e ricomincia subito a battere. E' l'Altro.
 'mi sono fatto uno molto simile a te ma non mi sono divertito come con te'
Come uno schiaffo inaspettato; alzo lo sguardo, sorrido. Non mi sono mai dimenticato della loro esistenza, ma solo ora mi rendo conto che ci sono i miei parenti.
Non assumo nessuna espressione.
Non sento niente, solo vuoto. Sul viso sento l'immobilità dei muscoli.
Sono senza espressione.
Vorrei fare qualsiasi cosa, infilzarmi la forchetta nella coscia... Ma non faccio niente. Rimango immobile.
Per un attimo lo detesto. Poi lo ringrazio per aver messo la parola fine al nostro rapporto.
Finalmente respiro e capisco che è il caso di riflettere. E di non considerare troppo seriamente la cosa.
Lascio passare un po' di tempo, parlo coi miei, sparo due stupidate.
Gli mando un messaggio di risposta. C'è amarezza, vestita con sarcasmo.
'ahaha...come sei romantico'
Vado in bagno, Lui mi sta chiamando. Parlare, parlare e parlare, per non pensare alle cose serie. Gli chiedo se possiamo vederci. No, c'è gente a casa. E' freddo, anche se fosse solo non mi vorrebbe, oramai conosco la sua voce e i suoi stati d'animo.
Io invece sono languido. Quando mi strizzano il cuore cerco affetto, protezione: Lui era la persona più adatta. Mentre siamo ancora al telefono sento arrivare un messaggio. E' l'Altro.
Chiudo la conversazione. Leggo.
Non capisce. Sottolinea il fatto che è serio. Lascio perdere tutto.
Prendo l'altro telefono. Cerco Ale. Messaggio. Stasera sei a casa?Posso venire?
Inizio a contare i secondi.. Sono le 19 circa, prima delle 22 non ce ne andremo di sicuro.
Finalmente finisce la festa.
Casa, madre grida che è natale, bagno, una sistematina veloce, macchina, sono da lui.
Come è andata, cosa si è fatto, due parole per rendere meno squallida la faccenda. Poi letto.
Nudi. Voglio fare sesso, voglio venire, voglio punire l'Altro. Fargli male, cacciarlo fuori dal cuore.
Ale non è bello. direi che è un 6. La sufficienza la prende il suo culo. E' perfetto da scopare.
Passo un paio d'ore in sua compagnia. Sento un po' male, si è asciugato un pò a forza di darci dentro. Vengo fuori, me lo chiede lui. In qualche modo finisce l'effetto della vendetta. Mi sento uno straccio.
Torno verso casa più tranquillo, ho deciso che non ci sarà più l'Altro, che non esisterà più.
Ci credo davvero, è santo stefano. Sono un po' rintronato, il vino di natale, la scopata, il mal di cuore. Mi manda un messaggio.
'Non ti sei offeso vero?'
Tutti i miei piani vanno in fumo, sto per scrivergli un messaggio di fuoco, sto per mettere un punto a fine frase. Ma non riesco.
Forse perchè nessuno mi ha mai abbracciato con braccia forti come le sue. Forse perchè quando l'abbiamo fatto l'ultima volta mi scopava forte non per farmi male, ma per farmi risuonare al massimo.
Era come un musicista e io il suo strumento, suonava forte, per far risuonare ogni fibra del legno, far vibrare ogni corda.
Così gli ho scritto una mezza verità. Che mi ha fatto sentire una merda, ma che cmq mi stava bene così, il sesso tra noi è bello. e lui mi ha risposto che gli mancavo, che il sesso che fa con me è speciale.
Chiaramente, per quanto cercassi di tenere il pensiero lontano da me, mi ha fatto respirare l'anima.
E ho ricominciato a non capire più niente.
Da ieri ad oggi messaggi vari, quando ci vediamo, se ci vediamo..
Poco fa ho affrontato la faccenda. Gli ho scritto quando posso andare e se pensa ancora che gli manco.
Insomma son venuti a galla i problemi. Mi ha scritto che si è trovato davanti un muro nonostante i suoi tentativi di mandarmi segnali.
Ora, io non so a cosa è abituato... E' vero che ho cercato di tenerlo lontano, ma da lì a non capire che mi stava entrando nel cuore... ho dormito con lui, son stato nel suo letto, ho fatto carte false per andare a trovarlo, ho anche dato fondo ai miei ultimi merda di risparmi...
E ancora non capisco cosa voglia da me.
L'ultimo suo messaggio, pochi secondi fa
'io ti ho voluto bene già dal primo giorno'
Non posso innamorarmene, non posso farlo. Anche se forse è già successo.
Non so cosa rispondere e cosa fare.
Aspetterò, lascerò passare questi giorni, terribili giorni. Dovremmo vederci dopodomani.
Intanto vivo a metà, con il suo volto davanti, il suo odore addosso, la nostalgia dentro.
E con l'obbligo di non farne parola con nessuno, non una parola, non un messaggio, non un segnale.
Sul viso, nemmeno un'espressione

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